La prima cosa che colpisce arrivati in Bolivia è la grande variabilità ambientale e climatica, che spazia dalle cime della Cordigliera delle Ande ad oltre 6.000 metri di altezza, fino alle giungle tropicali, agli acquitrini e alle savane della regione amazzonica e del Pantanal, con ben un quinto del territorio protetto sotto forma di parchi e riserve naturali e una delle maggiori biodiversità del pianeta.
Ad attirare i pochi turisti sono gli estremi habitat geografici e naturalistici, i siti archeologici incas e preincaici, le eleganti architetture coloniali e barocche di alcune città, le belle missioni gesuite che rimandano al film The Mission, i colorati mercati, le genuine feste popolari e le lagune d’alta quota abitate da colonie di fenicotteri rosa.
Un itinerario tipico in Bolivia (come quello proposto dall'operatore milanese I Viaggi di Levi) parte da Santa Cruz, importante centro agricolo e maggior città della Bolivia, situata al punto di contatto tra la foresta pluviale amazzonica, gli altipiani centrali e le aride pianure del Chaco.
Da non perdere una tappa a Tarabuco, sede del più bel mercato indio, e a Potosì, la più alta città della terra a 4.100 m, che nel 1700 fu anche la città più ricca del sudamerica grazie alla presenza della maggior miniera d’argento, ricchezza che si riflette ancora oggi nei suoi edifici coloniali.