Un piccolo popolo tenace,
con un forte spirito di sopravvivenza che oggi, come da 700 anni a questa
parte, vive nella montagna e con essa. Sono anche chiamati i custodi del
Monte Rosa questi contadini, minatori, intagliatori del legno che
perpetuano nella loro quotidianità il
loro passato. Nel Medioevo i Walser,
dalla piana del Goms, in Alto Vallese, valicarono, per motivi probabilmente
legati a una imponente crescita demografica, le Alpi per colonizzare le valli
disabitate del versante meridionale.
Antichi forni per il pane, fontane di
pietra, baite in legno e pietra perfettamente integrate nel paesaggio montano,
il sistema di essiccazione e del trasporto del fieno d´inverno così come i
diversi strumenti in legno utilizzati per la lavorazione del latte, sono la
testimonianza, e il comun denominatore, di questa minoranza presente in un’area
di oltre 300 chilometri con 150 colonie fra Svizzera e Francia fino al
Voralberg austriaco.
In Italia i Walser si sono insediati su tre valli
parallele in: Macugnaga, Alagna, in territorio piemontese, e Gressoney in Val
D’Aosta, collegate dal Grande Sentiero dei Walser, un percorso che è
possibile fare a piedi, sulle tracce di questo popolo antico. A unire questa
comunità che nel 1983 si è riunita nella Comunità Montana Walser Alta
Valle del Lys grazie a un accordo fra i comuni di Gressoney, Gaby e Issime,
un ruolo molto importante è quello della
lingua, un dialetto germanico che deriva dal Medioevo, e che assume in linea
con il territorio delle caratteristiche diverse, che viene strenuamente difeso
così come le “Stadel”.
Questi antichi edifici in legno di larice che poggiano
su corte colonne a forma di fungo, con gambo in legno e cappello costituito da
un grande disco di pietra, avevano questa forma per preservare da roditori e
umidità il foraggio. Uno dei più antichi si trova a Gressoney Saint Jean ed è
datata 1547.
Infolink:
www.walserland.org
www.walser.it