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Un hooligan sui generis in viaggio da Grismby verso il Sud Africa

Tra proteste ed eccessi il nuovo film di Sacha Baron Cohen attraversa periferie molto diverse

Warner Bros.
Conosciamo Sacha Baron Cohen, sin dai tempi di Ali G. Il suo Borat sconvolse il grande pubblico nel film del 2006, bissando l'effetto dirompente con la scelta di riprendere il personaggio del giornalista gay Brüno Gehard nel film del 2009, ma difficilmente la produzione di Grimsby - Attenti a quell'altro si sarebbe aspettata di ricevere attacchi da ben altri fronti che non dai classici 'benpensanti' o dalla critica più cinefila e facile all'indignazione. Ad attaccare il film e il suo protagonista sono stati infatti gli abitanti della cittadina dell'Essex inglese dove si sono tenute gran parte delle riprese.

A partire dai primi set del 4 giugno 2014, infatti, il team produttivo ha approfittato per circa sei mesi di diverse location inglesi per ricreare la cittadina originaria dei due fratelli interpretati da Cohen e da Mark Strong. Sullo schermo la differenza si avverte poco, vista la coerenza tra le scene realizzate, tutte sostanzialmente ambientate in sobborghi abitati dalla classe operaia vista in molti film britannici. Se non fosse che per le abitazioni della famiglia Butcher e dei flashback non si fossero utilizzati gli sfondi della Tilbury a circa 50 km a ovest di Londra, sul Tamigi, mentre per le scene d'ambiente e della stazione quelle di aree specifiche del distretto di Epping Forest, una cinquantina di km più a nord.

E se gli attacchi degli abitanti citati per primi si sono scatenati sulla produzione per il non aver utilizzato il nome del proprio paese per il titolo del film, anche gli originari del piccolo borough di Grimsby, nel North East Lincolnshire e all'estuario di Humber, si sono risentiti per l'immagine pessima che viene data del luogo e dei locali, rappresentati come ubriaconi e "feccia". Un peccato, vista l'accoglienza e la gradevole semplicità offerta dalla gentilissima popolazione. Deve essere stato un vero sollievo, comunque, poter spostare la produzione verso sud in autunno, per le ultime settimane di riprese in Sud Africa.

Utilizzata per rappresentare le scene del Campionato di Calcio ospitato dal Cile - addirittura nello stadio di Cape Town, trasformato per l'occasione nell'Estadio de Gracia di Santiago - la nazione africana offre senza dubbio la più interessante cornice del film, almeno dal punto di vista paesaggistico e turistico. Trascurando la breve puntata in Indonesia, nella capitale Giacarta, e la citazione del "sobborgo" di Harare (in realtà Capitale dello Zimabwe) saranno infatti in molti apprezzare l'indicazione del Tshukudu Bush Lodge - e non Shukaru! Come è diventato nella finzione - nel meraviglioso Parco Nazionale di Pilanesberg. Più vicino a Johannesburg che a Città del Capo (dalla quale lo separano circa 1.500 km), il parco offre ai visitatori la possibilità di immergersi nella cultura locale nel Moruleng Cultural Precinct o di approfittare dei servizi degli analoghi Lodge della zona, dal Buffalo Thorn al Bakubung e il Kwa Maritane.
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