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Indonesia, partenze di giugno: le cose da sapere

Il mese che inaugura ufficialmente l'estate è l'ideale per trascorrere un soggiorno nello stato di Bali e Giacarta: ecco come prepararsi prima del viaggio

Tempio indonesiano di Borobudur<br>
© iStockphoto
 Giava, tempio di Borobudur
Quando andare L’Indonesia è attraversata dalla linea dell’Equatore e il suo clima è quindi equatoriale, con temperature medie molto alte ed un’elevata umidità. A livello meteorologico si possono distinguere due stagioni: quella con il clima più secco che va da giugno a settembre, sicuramente la migliore per i visitatori, e quella che va da dicembre a marzo, in cui sono molto frequenti le precipitazioni, soprattutto nel bimestre dicembre-gennaio, piuttosto sconsigliata per chi viaggia.

Cosa fare Con oltre 14 mila isole l’Indonesia è il più grande stato insulare del mondo e sono quindi numerosi i luoghi che meritano una visita. Tra questi spiccano ovviamente Bali, una delle isole più rinomate, ma anche Lombok, Flore, Timor, Komodo e Rinca. Le Molucche sono celebri per la produzione di spezie, le Gili Ilsands sono contornate di coralli, mentre Giava, Sumatra, Celebes e il Borneo ricordano l’epoca dei pirati. Lungo la costa occidentale di Sumatra si trova una dorsale formata da una serie di vulcani attivi e spenti, circondati da un ambiente naturale particolarmente lussureggiante, che favorisce fauna e flora molto diversificate. Ecco dunque incontri con elefanti, tigri, orangutango, i draghi di Komodo che popolano la giungla senza scordarsi che qui si possono ammirare fiori tra i più grandi della terra. Kalimantan, nel Borneo, e Irian Jaya sono le mete ideali per gli appassionati delle escursioni nella giungla. La capitale Giacarta è una metropoli abitata da diverse etnie ed è infatti suddivisa nei quartieri arabo, cinese, malese e olandese. Il porto con il Mercato del Pesce è una tradizionale tappa, cosi come il giro per la città vecchia di Batavia, con le chiese, le case d’epoca, i musei, il Forte e i templi.

Cosa evitare Non è richiesta alcuna vaccinazione per entrare in Indonesia (anche se sono consigliati i dovuti richiami per il colera, l’epatite A e B, la tifoide e l’encefalite giapponese), ma si possono prendere malattie attraverso i morsi di scimmia, come la rabbia o l’herpes B: è opportuno quindi non dare da mangiare agli animali. Non bisogna bere acqua che non sia quella in bottiglia ed è opportuno evitare di mangiare frutta che non sia stata sbucciata o verdura che non sia cotta, soprattutto alle persone deboli di stomaco a cui è consigliato di non mangiare nelle bancarelle per strada o bere bevande contenenti ghiaccio.

Cosa portare Per andare in Indonesia occorre il passaporto con validità residua di almeno sei mesi, con il visto obbligatorio che può essere richiesto all'Ambasciata Indonesiana in Italia o può essere ottenuto anche all'arrivo in aeroporto. Da portare in valigia sicuramente un abbigliamento leggero in cotone, visto il clima favorevole per il soggiorno mare. Se si visitano i luoghi sacri è necessario coprirsi in segno di rispetto: nei templi induisti, ad esempio, è indispensabile indossare il sarong che copre il corpo dalla vita in giù. Gli amanti dello snorkeling non devono dimenticare la propria maschera subacquea. In Indonesia l'energia elettrica è a 110/220 volt con le prese a due fori rotondi: si consiglia quindi di portare con un adattatore. D’obbligo è il repellente per le zanzare.

Cosa comprare Indispensabile da sapere è il fatto che per gli acquisti bisogna contrattare. Le isole indonesiane offrono una varietà infinita di tessuti con colori e disegni anche molto antichi: è impossibile tornare a casa senza aver messo in valigia almeno un batik. Particolari sono gli strumenti musicali usati nelle danze: si va dai gong ai flauti, dai tamburi allo xilofono fino agli strumenti più rudimentali a corda: anche se non verranno suonati sono un bel complemento d’arredo. I gioielli vengono venduti un po’ ovunque, bisogna giusto fare attenzione perché spesso l’argento proposto è puro solo al 60%. Ci si sbizzarrisce tra gli oggetti di artigianato in legno, la materia più usata per sculture, bambole, animali, utensili, marionette, cosi come per quelli in rame, ottone o anche in pietra lavica e per ceste, scatole, borse belle e resistenti create con diverse fibre vegetali. Chi ama l’antiquariato può spulciare i vari mercatini delle pulci: i migliori si trovano a Giava ed offrono monete, lampade, brocche, ceramiche, oggetti del periodo coloniale lasciati in eredità dagli olandesi.

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