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Sul set di Onda su onda: Rocco Papaleo alla scoperta di Montevideo 

Il nuovo film del comico lucano ci porta in Uruguay, destinazione ricca di magia e suggestioni, sorprese e ricordi...

Warner Bros. Pictures
Non è nuovo ai Coast to Coast Rocco Papaleo, che dopo aver attraversato la sua Basilicata nell'esordio da regista e aver messo su 'Una piccola impresa meridionale' oggi decide di portarci oltreoceano nel suo nuovo film Onda su onda. In America, come molti, ma nella parte Latina, in Uruguay: location ormai meno frequentata dalle nostre produzioni che ci offre una occasione interessante di godere di ambientazioni più inusuali di altre eppure valida e ricca di spunti.

"Montevideo è una città molto variegata ed era ideale come sfondo per una storia leggera, particolare. Una atmosfera che si sposava bene con la storia" ha raccontato il regista alla stampa, spinto a documentarsi sul Paese a partire dalla dichiarazione dall'ex presidente 'contadino' uruguayano Pepe Mujica durante il G20 di Rio de Janeiro del 2012: "Veniamo alla luce per essere felici. Perché la vita è breve e se ne va via rapidamente".

"Piano piano ne sono rimasto affascinato", ha aggiunto, anticipando quello che potrebbe essere l'effetto che avrà anche sugli spettatori del film lo scoprire le location della cosiddetta 'Repubblica Orientale': pidixon di 500 km di coste e numerose isole, per non parlare dell'architettura, contemporanea, Art Nouveau, Art deco, rinascimentale e gotica che in molti hanno già sfruttato… da I figli degli uomini a Miami Vice, girato al Carrasco International Airport, al resort Atlántida e nella Città vecchia di Montevideo.

Solo alcune delle interessanti ambientazioni che offre la Capitale, insieme al Palazzo del Parlamento, il Mercado del Puerto, il Teatro Solís, il lungomare… Alcuni dei quali si intravedono sullo sfondo della storia di Gegè (interpretato da Rocco Papaleo) cantante in cerca di rilancio che spera di sfruttare il concerto programmato a Montevideo per riuscirci

Un viaggio fino all'altra parte del mondo che assicura sorprese. Tanto ai protagonisti del film, quanto a chi deciderà di seguirli. Le stesse che racconta l'artista lucano nel parlare dell'esperienza e del luogo: "mi ricordava la mia Basilicata che, anch'essa situata tra due importanti regioni, ha sviluppato un carattere unico. Le settimane che ho passato a Montevideo per preparare e girare il film hanno confermato le mie sensazioni di un Paese orgoglioso, nostalgico e progressista".

"Inizialmente volevamo ambientare il film a Buenos Aires", confessa Papaleo, che però ammette di aver avuto una "folgorazione" appena arrivato in loco e di aver avuto "voglia di raccontare questo posto un po' astratto. Perché noi cerchiamo di raccontare storie che possiedano un realismo un po' onirico, poetico. E Montevideo si presta benissimo a questo". Fino ad assumere un ruolo centrale nella vicenda dei due amici, anche per la sua commistione di splendore e decadenza. E che per Alessandro Gasman, interprete di Ruggero, ha una forte connessione personale, visto che ai tempi di Il Gaucho il padre Vittorio potrebbe averlo addirittura concepito qui… "Mio padre ha sempre sostenuto di avermi concepito sulla spiaggia di Mar del Plata – svela l'attore romano. - Mia madre in realtà sostiene che non è così perché quella volta non si era concessa".


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