La cucina thailandese offre combinazioni di erbe, ingredienti freschi di mercato e spezie. Ma ciò che la caratterizza maggiormente contribuendo a renderla famosa in tutto il mondo è la sua componente principale: le pietanze sono di solito calde e piccanti. Tuttavia esistono piatti freddi che meritano di essere assaggiati, dotati di sapori anche molto diversi fra loro. Questa cucina spesso si esprime in un gusto agro-dolce, zuppe con pietanze alla griglia o fritte, curry con vegetali cotti o fritti. Parte del suo piacere viene dall’ornamento: i thailandesi dicono “bisogna mangiare con gli occhi”.
Leggi anche: EXPO, IL PADIGLIONE DELLA THAILANDIA (Stile.it)
In Thailandia i piatti vengono serviti simultaneamente sulla tavola e ogni commensale ha una porzione di riso che viene rifornita quando lo si desidera. I prezzi della cucina thai sono deciamente più bassi rispetto a quelli delle cucine internazionali: in uno dei caratteristici Road side - chioschi attrezzati di tavolini per mangiare all’aperto - per un pasto si spende sui 2 euro e mezzo circa. Il pesce, cucinato soprattutto alla griglia, e i frutti di mare sono deliziosi anche se "economici".
Tra i piatti freddi da provare, la Som Tam o Som Tum (oppure “papaya salad” che in italiano possiamo tradurre come insalata piccante), un'insalata speziata a base di papaya verde che viene consumata senza il "classico" riso, una delle pietanze più diffuse di quasi tutta la Thailandia, eccezion fatta per il sud, di cui esistono diverse varianti: som tam thai - in genere con gamberetti essiccati, som tam paraa - versione aromatizzata con l'aggiunta di pesce fermentato, som tam puu - versione arricchita di granchi d'acqua dolce fermentati e la som tam puu-paraa - molto piccante.
In alcuni casi, al posto della papaya verde, si possono avere i cetrioli o il mango verde. Questa insalata unisce i quattro sapori principali della cucina tradizionale tailandese ovvero l'aspro dato dal lime, il piccante del peperoncino, il salato della salsa di pesce e il dolce dato dallo zucchero di palma. I quattro sapori sono amalgamati e miscelati grazie all'uso del mortaio (“tam” significa proprio “pestare nel mortaio”, “som” indica l'agro).
FOTO: COLORI E SAPORI DELLA THAILANDIA (Stile.it)
Quando non è ancora matura la papaya ha un sapore leggermente piccante e una consistenza tutt’altro che molliccia, come quella che possiede invece il frutto maturo. Non esiste una ricetta unica, visto che ogni persona solitamente la ordina in base al proprio gusto. Nella versione un pò mitigata rispetto a quella tradizionale, si riducono il numero di peperoncini, che solitamente per un piatto variano dai 3 ai 4. Al posto del tradizionale riso bollito, la Som Tam viene di rado accompagnata da riso glutinoso o sticky rice, in thai “caw niew”. E' un pranzo leggero e delizioso, perfetto per i giorni d'estate, e non solo.
Nella versione originale si pelano papaya e carota e si tagliano a julienne. In un mortaio si pesta l'aglio e il peperoncino in modo grossolano. Si aggiungono i fagiolini tagliati (a pezzetti di 2 cm di lunghezza) e una manciata di arachidi tostate. Si pesta delicatamente. Quindi si unisce il succo di un lime, la salsa di pesce e lo zucchero di palma. Dopo aver mescolato il tutto, si aggiunge la papaya e la carota. Si continua a mescolare e pestare col mortaio con delicatezza. Alla fine si uniscono il pomodoro tagliato a spicchi e i gamberetti essiccati. Una "pestellata" finale e l'insalata di papaya è pronta. Il trucco durante la preparazione è lavorare continuamente ma delicatamente col pestello e simultaneamente mescolare con un cucchiaio. In questo modo si rompono le fibre vegetali e la papaya risulta morbida ma non schiacciata.