A vedersi non è un grande spettacolo. Ma non lo è neanche al gusto. Tuttavia è uno dei piatti più tipici e popolari in cui potrete imbattervi in Giappone. Dove si può assaggiarlo? Ovunque, ma a vostro rischio e pericolo. Sì, perché la fama che lo precede è dovuta al fatto di essere una delle pietanze più brutte e forti al mondo.
Lo Shiokara è un piatto della cucina giapponese a base di vari frutti marini. Non male, penserete. Ebbene, tutti questi ingredienti vengono divisi in piccoli pezzi e poi immersi in una pasta viscosa marrone. Realizzata con le le loro viscere, fermentate e salate. I frutti di mare vengono miscelati con circa il 10% di sale, il 30% di riso maltato, poi confezionati in un contenitore ermetico e fatti fermentare per circa un mese. Il tutto viene poi venduto in contenitori di vetro o plastica. Ma anche in bar e pub.
Nella lingua giapponese Shio significa salato e Shiokara rimanda al colore dell'addome. Il sapore è molto forte anche per gli stessi autoctoni giapponesi. Tant'è che sono soliti consumarne un boccone, seguito da un cicchetto di whisky. Ma sono tanti, invece, quelli a cui non piace affatto. E che storcono il naso quando viene proposto loro. Ci sono posti, inoltre, sparsi per tutto il Giappone, specializzati in shiokara, di vari tipi e consistenze.
La varietà più comune, sappiatelo, è Ika no shiokara, a base di calamari. Ma sono molto noti anche il Katsuo no shiokara, al tonno, il Kaki no shiokara, all'ostrica, l'Uni no shiokara, alle uova di riccio di mare. Altre varianti, invece, hanno nomi speciali: il ganzuke, al granchio violinista, il konowata, al cetriolo di mare, e lo shuto, col tonno skipjack. La "Konowata", annoverata tra le migliori prelibatezze del Giappone, è prodotta invece con gli intestini dei cetrioli di mare. Vi è venuta fame?