'La piccola Caral delle Ande', una cittadella perduta risalente almeno a 1.300 anni fa, è l'ultima scoperta di un gruppo di archeologi peruviani e italiani nella zona più alta del villaggio di Acopalca, nella provincia di Huari, in Perù, ben 3.516 metri sopra il livello del mare.
Il nome deriva dalle rovine di Caral, uno degli insediamenti più antichi delle Americhe, che si trova invece nella valle di Supe. Il sito, nascosto da una folta vegetazione, presenta una costruzione a forma di spirale, con tre muri concentrici, ed è alta almeno 12 metri, con una pianta del tutto simile a quella della città di Caral.
Gli archeologi sono intervenuti con gli scavi nell'area di Huari perché si crede che quel sito possa essere legato al culto dell'acqua e collegato alla laguna di Purhuay attraverso dei canali nascosti. Secondo il capo del progetto, Bebel Ibarra Ascencios, la configurazione delle pareti della 'piccola Caral' colpisce per la sua inclinazione e la forma conica somigliante a quella di un imbuto, con tracce che ricordano le modifiche solitamente impresse dall'azione dell'acqua.
Per quanto riguarda Caral, invece, si ritiene che sia una delle più antiche città delle Americhe e, forse, del mondo intero, il cui valore è inestimabile, tanto che per la sua importanza nel 2009 è stato inserito tra i patrimoni dell'umanità dell'Unesco.
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