Un patrimonio naturale e antropologico come quello
del Kenya va tutelato. Questo c’è dietro alla filosofia che accompagna la
nascita degli eco-lodge, le strutture ricettive che da qualche anno si
stanno diffondendo in tutto il Paese. Si tratta di strutture moderne che
offrono ogni comfort ma nel più assoluto rispetto dell’ambiente circostante e
delle istanze tradizionaliste delle popolazioni locali. In Kenya vivono ancora ben 42 etnie delle 70 originarie di un tempo,
innumerevoli lingue e dialetti che restituiscono uno dei tessuti sociali più
diversificati al mondo. Per questo la ricettività turistica nella terra dei
safari, che più che un mondo è un habitat, pone i suoi comandamenti nel nome di
un turismo responsabile. Tra le proposte più interessanti si segnalano
Ngwesi, il Porini Camp, Shompole e Campi ya Kanzi.
Il Ngwesi (www.lewa.org)
è fra i più rinomati eco-lodge comunitari del Paese, situato nelle regioni selvagge
del nord, ai margini delle colline Mukogodo. È stato costruito grazie alla
stessa comunità Ngwesi che adesso gestisce uno spazio ricettivo suggestivo,
costruito con materiali naturali. Sei cottage dai tetti in paglia alimentati da
energia solare si affacciano su panorami incantevoli offrendo terrazze per
dormire sotto le stelle e una piscina dal sorprendete design. Il Porini Camp (www.porini.com)
è un piccolo resort che sorge nel cuore di un’area protetta. Il suo staff è
composto da Maasai locali che accolgono gli ospiti in raffinate tende stile
“old time”. Il campo di Shompole (www.shompole.com) è un bellissimo resort sempre nella terra
Maasai del Kenya meridionale, costruito con pietre di fiume e legname locale. Infine, uno splendido campo alle falde del Kilimanjaro è Campi ya Kanzi
(www.maasai.com) immerso
in un parco di oltre mille chilometri quadrati. Qui non manca la possibilità di
fare safari straordinari nel pieno rispetto della terra dei Maasai.
Tra i safari imperdibili, quello nel Parco Nazionale di Nairobi,