A detta della protagonista di Lady Bird - film di Greta Gerwig impostosi come vero e proprio fenomeno indie del momento - la città di Sacramento in California non sarebbe il massimo come 'hometown' né come ambiente nel quale cresce e sviluppare le proprie inclinazioni… Eppure proprio il film candidato a ben cinque premi Oscar (compresi quelli per la regia e per la miglior interpretazione femminile di Saoirse Ronan) sembra essersi trasformato nella miglior pubblicità per la Capitale del cosiddetto Golden State…
È qui che Christine "Lady Bird" McPherson (Saoirse Ronan, appunto) combatte la sua battaglia, ma è esattamente come sua madre: selvaggia, profondamente supponente e determinata, un’infermiera che lavora instancabilmente per mantenere a galla la sua famiglia dopo che il padre di Lady Bird perde il lavoro. Intorno la California del 2002, e un panorama economico statunitense in continuo e rapido cambiamento, a fare da cornice a uno sguardo commovente sulle relazioni che ci formano, le credenze che ci definiscono e l’ineguagliabile bellezza di un luogo chiamato casa.
Ed è qui che è nata la stessa regista, e si vede… "Sono cresciuta a Sacramento e amo Sacramento, - racconta l'attrice di To Rome with Love e Jackie, - per cui la spinta iniziale a fare questo film è stato il desiderio di scrivere una lettera d’amore ad un luogo che sono riuscita a mettere a fuoco solo dopo
essermene andata". Un po' quel che succede alla sua protagonista, che sembra aver creato una sorta di trend turistico alla ricerca dei luoghi del film, diventati ormai 'selfie spot'. "E’ difficile rendersi conto della profondità del proprio amore quando hai sedici anni e sei piuttosto sicura che la vita sia altrove", continua la Gerwig sottolineando il "fondo di verità legato a una sensazione di casa, di infanzia e di partenza" insito nella vicenda e nel luogo.
Secondo lei, "la città ha mostrato la sua essenza più bella e affascinante" nel film e oggi sono in molti a fotografarsi davanti alla grande casa bianca e blu in 1200 44th Street a East Sacramento, dove Christine finge di vivere, o al negozio Thrift Town su El Camino Avenue nella zona nord e all'American Market & Deli dello splendido murales in 2331 N St., il cui commesso Gurpreet Singh interpreta se stesso sullo schermo. Anche se molti di più probabilmente sceglierebbero il Tower Bridge, il Club Raven di 3246 J St., le facciate del vicino Pasty Shack al 4746 sempre di J St. e del Tower Theatre in 2508 Land Park Drive.
"Quando la gente pensa alla California - aggiunge la nostra Greta, - tende a pensare a San Francisco o a Los Angeles, ma c’è un’imponente valle agricola che si estende al centro dello stato. Sacramento si trova nella punta nord di questa vallata e, nonostante sia la capitale dello stato, ha la terra nel sangue. Non è una città vanitosa. Non si mette in mostra e non tenta di vendere sé stessa. C’è modestia e integrità sia nel luogo sia nella gente".
È qui che Christine "Lady Bird" McPherson (Saoirse Ronan, appunto) combatte la sua battaglia, ma è esattamente come sua madre: selvaggia, profondamente supponente e determinata, un’infermiera che lavora instancabilmente per mantenere a galla la sua famiglia dopo che il padre di Lady Bird perde il lavoro. Intorno la California del 2002, e un panorama economico statunitense in continuo e rapido cambiamento, a fare da cornice a uno sguardo commovente sulle relazioni che ci formano, le credenze che ci definiscono e l’ineguagliabile bellezza di un luogo chiamato casa.
Ed è qui che è nata la stessa regista, e si vede… "Sono cresciuta a Sacramento e amo Sacramento, - racconta l'attrice di To Rome with Love e Jackie, - per cui la spinta iniziale a fare questo film è stato il desiderio di scrivere una lettera d’amore ad un luogo che sono riuscita a mettere a fuoco solo dopo
essermene andata". Un po' quel che succede alla sua protagonista, che sembra aver creato una sorta di trend turistico alla ricerca dei luoghi del film, diventati ormai 'selfie spot'. "E’ difficile rendersi conto della profondità del proprio amore quando hai sedici anni e sei piuttosto sicura che la vita sia altrove", continua la Gerwig sottolineando il "fondo di verità legato a una sensazione di casa, di infanzia e di partenza" insito nella vicenda e nel luogo.
Secondo lei, "la città ha mostrato la sua essenza più bella e affascinante" nel film e oggi sono in molti a fotografarsi davanti alla grande casa bianca e blu in 1200 44th Street a East Sacramento, dove Christine finge di vivere, o al negozio Thrift Town su El Camino Avenue nella zona nord e all'American Market & Deli dello splendido murales in 2331 N St., il cui commesso Gurpreet Singh interpreta se stesso sullo schermo. Anche se molti di più probabilmente sceglierebbero il Tower Bridge, il Club Raven di 3246 J St., le facciate del vicino Pasty Shack al 4746 sempre di J St. e del Tower Theatre in 2508 Land Park Drive.
"Quando la gente pensa alla California - aggiunge la nostra Greta, - tende a pensare a San Francisco o a Los Angeles, ma c’è un’imponente valle agricola che si estende al centro dello stato. Sacramento si trova nella punta nord di questa vallata e, nonostante sia la capitale dello stato, ha la terra nel sangue. Non è una città vanitosa. Non si mette in mostra e non tenta di vendere sé stessa. C’è modestia e integrità sia nel luogo sia nella gente".