La Corsica, grande isola di nazionalità francese, ha però un cuore esclusivamente corso. Ancora legata alla dominazione pisana, alterna coltivazione di ortaggi sulla Costa Serena, a sud di Bastia (l’unica zona in cui esistono piantagioni di mandarini e frutta) e siti come lo stagno di Diana, in cui nascono ostriche dall'inconfondibile sapore di nocciola.
OSTRICHE DI DIANA: ORO DI CORSICA
Le ostriche di questa zona corsa selvaggia sono sottoposte a rigorosi esami chimici. La parte del mollusco attaccata alla valva ha una consistenza più dura e un sapore più dolce rispetto al resto della carne, e a partire da novembre assume un gusto molto simile a quello della nocciola. Non esiste una spiegazione scientifica, ma gli esperti assicurano che vale la pena gustarle direttamente presso lo stagno. Poco più a sud rispetto allo stagno di Diana, c’è lo stagno di Urbinu, ben più grande e con altri allevamenti di ostriche. Queste ultime non presentano però le stesse caratteristiche di quelle di Diana. Probabilmente il diverso gusto dei molluschi corsi è dovuto al fatto che a Urbinu sono presenti anche allevamenti di cozze.
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L’ostrica comune è un’importante risorsa economica per la Corsica: un dato dimostrato da diversi concorsi nazionali e dalla conquista di numerose medaglie d’oro. Difficile da allevare, questa specie è stata nel corso degli anni soppiantata nelle aziende da ostriche importati dal Giappone, che rappresentano solo il 5% delle vendite a livello francese.
La Corsica è la prima regione francese per la piscicoltura con 1700 tonnellate di pesci prodotte e 220 tonnellate di ostriche, il secondo prodotto esportato dall’isola dopo i vini. Il 95% viene esportato nel resto della Francia e in Europa, in primis in Italia.
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Lo stagno di Diana è il terzo della Corsica per area (570 ettari) e il più profondo (11m). Il lago ha anche un grande interesse ecologico. La sua apertura semi-naturale sul mare è dragata della sabbia ogni anno, permettendo un rinnovamento delle acque lagunari e scambi con il mare, e la creazione di deposizione delle uova. Lo stagno contiene campi naturali di ostriche piatte e alghe. In epoca romana era conosciuto come "porto di Diana".
OSTRICHE CORSE: AL NATURALE O NELLA RICETTA DELLA MOUSSE
Prodotto particolarmente apprezzato della cucina corsa, le ostriche possono essere degustate direttamente nei siti di coltivazione, dove esperti ostricultori accompagnano nell’offerta di questo pregiato frutto di mare. Ecco la ricetta della mousse di ostriche
Ingredienti
4 cucchiai di aceto di vino bianco
Sale e pepe bianco
1 scalogno
1 bicchiere di cognac invecchiato
Una confezione di panna
100 grammi di burro
20 ostriche
Preparare una marinata sminuzzando uno scalogno e condirlo con aceto, pepe bianco, 4 cucchiai di aceto di vino bianco e un pizzico di sale.
Dischiudere 20 ostriche Belon al vapore e successivamente porre il mollusco nella marinata testé ottenuta.
Dopo aver fatto marinare il tutto per circa 2 ore, fondere 100 grammi di burro insieme alle ostriche per circa 10 minuti, colandovi insieme un bicchiere di cognac (preferibilmente invecchiato) e la marinata precedentemente preparata.
Amalgamare un confezione di panna e continuare a cuocere per altri 10 minuti; far mitigare il tutto e successivamente setacciate le ostriche, senza privarsi del loro sughetto di cottura.
Porre il composto ottenuto in uno stampo e lasciate riposare, per un paio d’ore, il tutto prima di servire a tavola. (correrenelverde.com)