Il fiume Giordano finisce sotto i riflettori del Friends of the Earh of Middle East – Amici della Terra del Medioriente (FoEME), un’organizzazione sovranazionale che ha avviato alcuni importanti progetti di recupero ambientale in Giordania. Crocevia di culture, costeggiato da entrambi i lati da significativi siti archeologici, ma anche tra i più importanti punti di passaggio dei flussi migratori degli uccelli di tutto il mondo, il Giordano è stato interessato negli ultimi anni da un calo dell’approvvigionamento idrico che sta avendo effetti negativi anche sul Mar Morto. Un luogo eccezionale quest’ultimo, unico per le sue caratteristiche geografiche, biologiche e storiche, nonché punto più basso sulla Terra. Anche il golfo di Aqaba è sotto l’attento sguardo del FoEME. Qui si trova la barriera corallina più settentrionale del pianeta con un ecosistema che ospita oltre 1000 specie di pesci tropicali e più di 230 tipi di coralli. L’obiettivo principale in quest’area è quello di sostenere comunque lo sviluppo del turismo, ma con delle direttive ecosostenibili che non intacchino, ma anzi preservino, la ricchezza e la bellezza del luogo. In termini più concreti, i primi risultati del progetto FoEME si sono già visti in altre aree della Giordania, come la Valle del Giordano, in passato contraddistinta da un forte degrado ambientale. Qui ha preso forma dopo sette anni di lavori lo Sharhabil Bin Hassneh eco-park, un accogliente luogo di ristoro dotato di chalet e tavoli per pic-nic, dove è possibile sostare con un’incantevole vista sul bacino di Ziglab, un piccolo lago creato da una diga, in cui si possono anche svolgere attività acquatiche come il canyoning o il canottaggio. Oltre ad una vera e propria opera di recupero e pulizia, l’intervento del FoEME ha ri-piantumato l’area e favorito la reintroduzione di specie autoctone.
Informazioni: www.foeme.org, www.visitjordan.com
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