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La prima vacanza (in Bulgaria) non si scorda mai

Nel film di Patrick Cassir ci si diverte con la (quasi) luna di miele della improvvisata coppia di protagonisti.

I Wonder Pictures
Anche la supposta città degli innamorati, Parigi, è ormai patria di Tinder… e delle varie applicazioni di dating online. Questo il presupposto del film di Patrick Cassir, La prima vacanza non si scorda mai. Anzi, forse qualcosa in meno di un presupposto: uno spunto narrativo. D'altronde dopo gli eventi del prologo la vicenda si sposta decisamente altrove, anche fisicamsente, visto che dal cuore della Francia i nostri eroi si trovano a vivere una strada Odissea nella lontana Bulgaria. Quella più turistica e quella più imprevista!



Marion e Ben hanno trent’anni, e sono molto diversi tra loro. Il fatto di vivere a Parigi e di essere attivi (più o meno) su Tinder fa sì che finiscano per conoscersi… e non solo. Senza aver molto di più in comune - lei originale e amante dell'avventura, lui convenzionale e ipocondriaco - i due decidono di trascorrere insieme le loro vacanze estive. Ma se gli opposti si attraggono, come conciliare le diverse mete dei propri sogni? Niente Beirut per Marion, niente Biarritz per Ben (dove va da 37 anni)… ma la Bulgaria. Un viaggio che si trasformerà presto in un’avventura on the road trascinante e rocambolesca, un’esperienza indimenticabile nel bene e nel male.

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Per il primo appuntamento, il Bassin de la Villette di fronte all'originale Pavillon des Canauz del Quai de la Loire è decisamente un utile consiglio che potremmo seguire nella prossima visita della Ville Lumiere. Ma è solo l'inizio. I nostri due 'aristogatti' si trovano immediatamente catapultati in un tourbillon di ostelli hippy, spiagge affollate e sport estremi. La prima tappa è infatti quella dell'Airbnb di Svetlana Veselino Vodgergou Vodcherba detta 'Koukou' (che la produzione sostiene essere tale anche nella realtà), la 'Tetano Beach' - come la chiama Ben - sul Mar Nero dalla quale i due scappano rapidamente. Per cercare rifugio nella più convenzionale Sunny Beach. Se solo non sbagliassero autobus e non finissero in una originale comune nel Parco nazionale dei Monti Rodopi, a Perelik.



Sin dall'inizio l'intenzione del regista era quella di trovare un posto che non fosse del tutto turistico… Con spiagge dove il mare non fosse abbastanza blu, dove il cemento fosse più presente della sabbia, dove il cibo fosse poco entusiasmante per il francese medio insomma. "La Bulgaria si è aperta di recente al turismo e ha costruito velocemente complessi turistici, arricchendo la sua offerta persino con sport estremi - racconta Cassir. - C'è una vera ossessione a pensare 'fuori dagli schemi': dopo la Croazia, la gente va in Albania, Montenegro, Sarajevo per essere originali; ma le persone finiscono per andarsene in luoghi a volte francamente impervi, e questo mi fa ridere molto!".

Sono le "nuove destinazioni" di cui fa parte anche la Bulgaria: un paese "molto cinegenico", come lo definisce ancora il filmmaker. "Gli edifici sono piuttosto bassi e si vede molto il cielo, la montagna è superba - entra nel dettaglio Cassir. - C'è tanta bellezza, e grandi spazi, che chiamano 'cinema'. E questo ne fa un paese molto originale da filmare". "Volevo che attraverso la presenza del paesaggio, la Bulgaria diventasse un terzo personaggio del film. E insieme mostrare sia la bellezza sia il carattere angosciante di certi luoghi di vacanza, un po’ nello spirito del fotografo Martin Parr".

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Ma se tra orge e rilveazioni si finisce persino per citare Il sorpasso di Dino Risi, la scena del canyoning rimane un ricordo indelebile ("Jonathan era terrorizzato! Patrick urlava e girava contemporaneamente. Io ridevo nervosamente. È stato un vero momento di follia, ed era il nostro ultimo giorno di riprese in Bulgaria"). E anche la sequenza del treno - totalmente improvvisata - è stata "molto emozionante". Per fortuna l'ultimo atto di questa tragicommedia si svolge circondati dal lusso del Marina Beach Royal Resort di Duni e tra le rovine della citta vecchia di Neseb.



Più che la fortuna, però, nelle decisioni - e sulla sceneggiatura - ha pesato l'esperienza personale del regista, che ammette di aver vissuto momenti analoghi a quelli descritti nella vacanza fatta in Grecia con la famiglia in occasione della nascita del figlio. E con una sua fiamma di gioventù: "Come prima vacanza di coppia con una mia ex ragazza mi sono ritrovato a Varsavia in pieno novembre, nel gelo e sotto la pioggia - rivela. - Lei era estasiata dalla location… 'Guarda, qui hanno girato Il Pianista! Sai, la scena in cui vengono tutti sterminati?'. A un certo punto mi sono stancato e le ho detto che in vacanza avrei preferito essere in una scena di Les Bronzés piuttosto che in quella del Pianista".




 
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