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La magia selvaggia del Kirghizistan: 4 curiosità

E' una terra unica in tutto il mondo per fascino e particolarità. Andiamo a scoprirla

Naryn in Kirghizistan
©iStockphoto
Kirghizistan, città di Naryn
Territorio e popolazione
Il territorio aspro e difficile del Kirghizistan, nel cuore dell’Asia, è fatto di un groviglio di fiumi e montagne che arrivano a 3000 metri ed offre una delle più belle architetture naturali del mondo. I suoi monumenti geografici sono la catena montuosa del Tien Shan e l’altopiano del Pamir, con le vette del primo che lo separano da Cina e Kazakistan e le pianure d’alta quota del secondo che lo uniscono al Tagikistan. Poche sono le città come pochi sono i comfort, tra cui i trasporti che si contano su una mano. Chi sceglie questo paese ancora poco conosciuto come destinazione di un viaggio, ben sa che può vivere esperienze fuori dal tempo ed è catturato dalle usanze della vita nomade tipica del popolo kirghiso, gente temprata per sopravvivere alla natura ma per questo molto ospitale con il prossimo. 

La leggenda
Narra una leggenda che un giorno d’estate Dio chiamò a raccolta tutti i popoli per assegnare a ciascuno una terra in cui stabilirsi e prosperare. Tutti si accalcarono al cospetto di Dio per ottenere la terra che desideravano, a parte i Kirghisi. Il popolo nomade, infatti, stava tra gli alti pascoli senza accorgersi della chiamata divina. Una volta sopraggiunto l’inverno i Kirghisi scesero a valle e trovarono tutti i terreni occupati da altri popoli. Si rivolsero quindi a Dio per trovare una soluzione, il quale donò loro quella che considerava la sua residenza estiva, proprio perché erano stati l’unico popolo che non aveva litigato per il possesso delle terre ma aveva continuato a lavorare duramente. Ecco perché si dice che i Kirghizi ricevettero la loro terra in dono da Dio.

Leggi anche: Kirghizistan, alla scoperta di un paese poco conosciuto

La tradizione
Le bellissime yurte sono le classiche tende dei pastori, che godono della caratteristica di essere fresche d’estate e cale d’inverno. Sono il simbolo più antico dei villaggi di pastori, itineranti come la popolazione: si tratta infatti di tende mobili. Il viaggiatore viene accolto nelle yurte al tipico suono del komuzy, il tradizionale strumento a corde, e sempre nelle tipiche tende le famiglie dei villaggi si riuniscono per prendere le decisioni più importanti e condividere i pasti. Pasti semplici e gustosi, dove le pietanze principali sono il plot, composto da un misto di riso e carne, e lo shorpo, una zuppa di carne e verdure.

L’importanza del cavallo
Tutto ruota intorno alle yurte, anche la vita sociale dei kirghisi che sono sempre accompagnati dai propri cavalli, animale simbolo. Proprio a cavallo vengono praticati gli sport più tradizionali come l’Ulan tartysh, simile al polo. E solo a cavallo vengono organizzate con i turisti le escursioni più significative. 
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