La Lisbona di Tabucchi

Lutto nel mondo della letteratura per la morte di Antonio Tabucchi. Da tempo malato di cancro, lo scrittore italiano si è spento all’Hospital da Cruz Vermelha di Lisbona, città dove si terranno giovedì i suoi funerali. Nato a Pisa il 24 settembre del 1943, era molto legato al Portogallo e alla capitale lusitana.

Non a caso è il più grande conoscitore, divulgatore e traduttore dell’opera di Fernando Pessoa (conosce la  sua opera negli anni Sessanta durante le sessioni che frequenta alla Sorbona, ne rimane talmente affascinato che, tornato in Italia, frequenta un corso di lingua portoghese per comprendere meglio il poeta), mentre diventa noto al grande pubblico con ‘Sostiene Pereira’ (1994), romanzo storico ambientato proprio nella Lisbona del regime di António de Oliveira Salazar, dal quale è stato anche tratto un film diretto da Roberto Faenza nel 1995 con Marcello Mastroianni nei panni di un giornalista obeso e cattolico che, dopo le avventure avute con il rivoluzionario di origini italiane Monteiro Rossi, diventa antifascista.

Da universitario Tabucchi viaggia molto per l’Europa ed è in questo periodo, durante un soggiorno a Lisbona, che sviluppa per la città del fado e per i lusitani una vera passione. Finisce così per laurearsi nel 1969 con una tesi sul Surrealismo in Portogallo. Il suo amore per il Paese si trasformerà anche in una relazione (e poi matrimonio) con Maria José de Lancastre, sua compagna anche nella traduzione di Pessoa. Inoltre, per molto tempo, a partire dal 1973, insegna lingua e letteratura portoghese. Tra i suoi libri più fortunati a livello internazionale ‘Requiem’ (1992), scritto in lusitano e solo successivamente tradotto in italiano.

Leggi anche:
UN CAFFÈ CON PESSOA