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Indonesia, al teatro con le marionette

Il Wayang, prezioso tesoro indonesiano, è Patrimonio Unesco dell’Umanità: si tratta di un genere teatrale di antiche origini che impiega tipiche marionette

Indonesia tradizioni<br>
© iStock
Tradizioni indonesiane: le marionette
Il più grande stato arcipelago del mondo è meta prediletta per chi va in cerca di vacanze avventura tra giungle e vulcani, per chi ama il relax tra le infinite spiagge ma anche per chi vuole scoprire affascinanti tradizioni. L’Indonesia, infatti, è nota anche per un genere teatrale dichiarato Patrimonio Unesco.

PERCHE’ ANDARE. Non solo natura lussureggiante e possibilità di vacanze a tutto tondo in Indonesia, ma anche un tuffo in una delle tradizioni più suggestive del paese che prende il nome di Wyang, ovvero il teatro delle marionette, che include pittura, scultura, teatro, musica e poesia. Con il termine Wayang si descrivono sia le caratteristiche marionette, che lo stesso genere teatrale in cui vengono impiegate. Inizialmente questo complesso metodo di narrazione fu esclusivo delle corti reali di Giava e Bali le cui prime testimonianze risalgono al 930 dC. Solo dopo molti secoli il Wayang iniziò a diffondersi sulle altre isole, evolvendosi e integrando gli stili e la musica di ciascun luogo ove approdava quest’arte. Oggi ci sono due tipi di marionette che prevalgono principalmente: le marionette tridimensionali, anche conosciute come wayang klitik o golèk, e quelle piatte, solitamente in cuoio impiegate nelle performance di teatro delle ombre, che hanno il nome di wayang kulit. L’animazione di queste straordinarie opere per mano del burattinaio avviene tramite bastoncini collegati a braccia e gambe dei personaggi, mentre musicisti e cantanti eseguono dal vivo complesse melodie, usando gli strumenti tipici delle orchestre gamelan: metallofoni, xilofoni, tamburi e gong. Un tempo i maestri burattinai erano considerati raffinati detentori di un’arte unica ed erano colti letterati in grado di trasmettere importanti valori morali ed estetici: nel corso dei secoli personaggi delle storie wayang, hanno acquisito personaggi dai miti locali, dalle epopee indiane e dai racconti persiani, dimostrando una volta di più quale melting pot di culture sia l’Indonesia.

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DA NON PERDERE Nella capitale Giacarta immancabile è la visita al porto, con il variopinto Pasar Ikan, ovvero il Mercato del Pesce, e il giro nella città vecchia di Batavia, dove si possono ammirare le strade e le case d’epoca, la chiesa di Gereja Sion, numerosi musei, il Forte del Seicento, il Tempio di Dharma Jaya e la Grande Moschea. Altra  meta imperdibile è Bali, celebre per lo splendore della sua natura tropicale e le lunghe spiagge, cosi come Nusa Dua, isola che ospita spettacolari templi e santuari, o Lombok, dominata dal vulcano Rinjani. Le Gili Island sono contornate di coralli e ornate da spiagge bianche, mentre il Kalimantan, ovvero il Borneo, e Irian Jaja sono le mete ideali per chi ama le avventure nella giungla. Incontri ravvicinati con elefanti, tigri, rinoceronti, leopardi, coccodrilli e scimmie si possono avere nel Parco Nazionale di Gungung Leuser, sull’isola di Sumatra, il più grande di tutta l’Indonesia.

CON CHI ANDARE Kel 12 propone diversi tipi di itinerario, ad incominciare da quello in veliero nell’arcipelago di Raja Ampat, che porta alla scoperta di uno degli ultimi paradisi terrestri. Situato al centro del Coral Triangle, Raja Ampat è il luogo con la maggior biodiversità marina del pianeta, unico da scoprire navigando a bordo dei tipici velieri indonesiani in legno, imbarcazioni di una bellezza suggestiva e senza tempo. Il viaggio, ideato ed accompagnato dall’esperta in lingue orientali ed antropologa Anna Canuto, ha come partenza unica la data del 26 marzo 2015, dura 13 giorni con un costo che parte da 4800 euro. Altra opportunità per una speciale crociera a bordo dei tipici velieri indonesiani ad uso esclusivo per il gruppo di Kel 12 è l’arcipelago della Sonda, grazie ad un viaggio di 19 giorni a partire da 4950 euro durante il quale si visita il villaggio di Wae Rebo dove i partecipanti saranno ospitati in una capanna tradizionale.

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COSA PORTARE Con le con temperatore che si aggirano intorno ai 27-28 gradi, si consiglia un abbigliamento leggero in cotone. Se si visitano i luoghi sacri è necessario coprirsi in segno di rispetto: nei templi induisti, ad esempio, è indispensabile indossare il sarong che copre il corpo dalla vita in giù. Gli appassionati di snorkeling non possono dimenticare la propria maschera subacquea.

CURIOSITA’ Il repertorio e le tecniche di realizzazione delle marionette, così come le musiche, venivano tramandate oralmente e gelosamente di padre in figlio e i maestri burattinai dovevano imparare a memoria una grandissima quantità di storie, incaricati di restare fedeli alle narrazioni tradizionali, ma cercando anche di reinterpretarle in maniera innovativa. Il contenuto delle parole e delle azioni dei personaggi erano creati anche allo scopo di offrire uno sguardo critico sulla situazione politica e della società del tempo, conferendo un’ulteriore importanza sociale a quest’arte.

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