Della Repubblica Dominicana la provincia centrale di La
Vega – con l’omonimo capoluogo – è
un po’ il cuore. Qui Cristoforo Colombo pronunciò le parole, ormai
celebri, “è la terra più bella che
abbia mai visto l'occhio umano” e sempre qui l’esploratore costruì la terza
fortezza del territorio americano. E ancora qui, dove nacque il culto a Nuestra Señora de
la Misericordia, venne piantata La Vera Cruz donata dalla Regina Isabel La
Católica.
Durante tutte le domeniche di febbraio, questo cuore dominicano batte
frenetico dando vita a uno dei Carnevali più antichi di tutto il paese
caraibico. La prima manifestazione pare risalga addirittura al 1520. Quale
occasione migliore per entrare nel vivo della cultura dominicana, lasciandosi
trascinare dai ritmi del Caribe. Per convincersi ulteriormente, ci sono numeri
da capogiro: le stime ufficiali parlano di circa 300 mila partecipanti per ogni
manifestazione domenicale.
Inoltre, ben 103 gruppi, ufficialmente registrati
nell’Unione Carnevalesca, danno vita a sfilate uniche il cui protagonista
incontrastato è il diablo cojuelo – se ne contano mediamente ben
1200 - una suggestiva rappresentazione del mefistofelico diavolo medievale,
caratterizzata da un costume spettacolare. Non da meno sono i carri allegorici,
frutto di un lavoro di preparazione che ha inizio fin dal mese di novembre e
impegna i migliori artigiani della città, fra cui figurano anche docenti della
locale Accademia di Belle Arti.
La festa del Carnevale nella Repubblica
Dominicana è sentita, in linea con un po’ tutti i paesi caraibici, come la più
autentica espressione della cultura popolare, qualcosa che imita solo da
lontano le mascherate a fine ludico a cui si piegano oggi molti carnevali. Dei
13 carnevali dominicani quello di Santo
Domingo si festeggia il 27 febbraio quando nella capitale si riversano tante maschere provenienti
dalle diversi regioni dell'Isola.