Sigari e nuove tendenze di viaggio. Da Cuba alla Repubblica Dominicana, gli itinerari del perfetto tabagista non possono escludere piantagioni di tabacco e … campi da golf.
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Non di sola Cuba vive l’industria del sigaro. Con un po’ di sano orgoglio la “sorella minore” dei Caraibi si presta molto bene a questa sfida che, in fondo, si gioca in casa. La Repubblica Dominicana – minore rispetto all’Isla Grande solo quanto a confini (è uno tra i più piccoli stati dell’area caraibica) – quando si tratta di sigari fa le cose in grande. Tanto per cominciare è leader mondiale per l’esportazione di sigari premium, tra cui va sicuramente ricordato il sigaro Aurora 100, dell’azienda León Jimenes Cigarros, che sì è classificato al secondo posto nella speciale classifica dei 25 migliori sigari del mondo stilata dalla rivista “Cigar Aficionado”, ottenendo ben 93 punti su 100.
Se prima era difficile, o quantomeno raro e di nicchia, venire a conoscenza dell’arte dominicana del sigaro quale prodotto anche turistico, da tre anni a questa parte c’è un modo diretto per essere protagonisti di questo trend che unisce cultura a luoghi e sapori di un territorio molto felice in tal senso. Si chiama Procigar e già nel nome sembra sventolare la sua bandiera a favore di un prodotto che sta alla Repubblica Dominicana non meno della bachata o del rum. Senso del luogo, insomma. Per capirlo bisogna immergersi in quelle insospettabili miniere d’oro che sono le piantagioni di tabacco dominicane e assistere dal vivo all’ingranaggio preciso che regola la produzione del sigaro.
L’occasione giusta, dicevamo, può essere senz’altro Procigar (dal 15 al 19 febbraio 2010), un evento irrinunciabile per gli amanti del sigaro che propone, per l’appunto, una full immersion alla scoperta di piantagioni di tabacco, luoghi di lavorazione e produzione del sigaro, oltre a seminari e a una serie di piacevoli attività parallele come partite di golf, spettacoli, cene e concerti.
L’itinerario del perfetto tabagista non trascurerà la sontuosa Casa de Campo dove il viaggiatore sperimenta il connubio, anch’esso più che rivalutato negli ultimi tempi, sigari-golf. Proprio il green di Casa de Campo, uno dei resort più lussuosi e famosi di tutti i Caraibi, è una chicca firmata dal designer Pete Dye (degna di nota è la cosiddetta buca “Teeth of the Dog”, realizzato sull’altura che sovrasta il Rio Chavón).
L’itinerario di Procigar continua con una visita alla Tabacalera de García, e Santiago de los Caballeros, cittadina racchiusa tra la Cordigliera settentrionale e quella Centrale, dove anche Davidoff all’inizio degli anni ha scelto di portare tutta la propria produzione, spostandola dall’area cubana, dove fino a quel momento si trovava. Una scelta coraggiosa che però, grazie da un lato alle straordinarie condizioni climatiche del luogo, particolarmente protetto, e dall’altro a un disciplinare che controlla con rigore tutti i singoli passaggi che dalla semina portano al sigaro finito, si è rivelata di indiscusso successo.
È qui che vedono la luce, dopo severi controlli di produzione e qualità, e passando tra le dita danzanti di esperti torcedores, sigari delle linee più celebri del brand: Avo, Griffin’s, Zino, giusto per citarne alcuni.
Nella foto: Un uomo fuma il sigaro a L'Havana, Cuba.©AP Photo/Javier Galeano
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Informazioni e link utili
Repubblica Dominicana Turismo/sigari
www.godominicanrepublic.com
Procigar - Association of Dominican Cigar Manufacturers
http://procigar.org