Da Morelia in un paio d’ore di autobus si arriva nella piccola Guanajuato, un vero gioiellino incastonato su di una montagna, a quasi 2000 metri d’altezza, capitale dello stato omonimo. Anche nelle sere d’estate, quando altrove in Messico il caldo è insopportabile, qui si respira. Costruita su una delle miniere d’argento più note del paese, prende il nome dal suo fiume che scorreva nelle gallerie sotterranee oggi usate per il traffico delle macchine. Sopra il promontorio si affollano case e piazzettine deliziose: un tripudio di architettura coloniale, di colori e tradizioni. Punti di ritrovo il Jardin de Union, per un gelato o per sedersi su di una panchina all’ombra dei freschi alberi e il Teatro Juarez, dalla programmazione sempre interessante.
Da non perdere i walking tour serali organizzati dalle locali associazioni di studenti universitari. A metà tra goliardia e storia, tra una bevuta e uno scherzo, questi ragazzi in costume fanno scoprire ai visitatori gli angoli più segreti della cittadina e tutti suoi famosi callejones o vicoli, come il Callejón del Beso, talmente stretto che è inevitabile stare appiccicati. I biglietti per i tour si comprano direttamente dai ragazzi in costume proprio davanti al Jardin de Union. Guanajuato è famosa per il Festival Internacional Cervantino con spettacoli e danza da tutto il mondo. La cittadina è una popolare meta del weekend sia per messicani che americani e quindi se andate lì tra venerdì e sabato è meglio prenotare. Un suggerimento è La Casona de Don Lucas, in pieno centro, ricavato da una antica casa padronale.
La città è stata protagonista dell’indipendenza del paese visto che è da qui che Miguel Hidalgo fece partire il movimento indipendentista. La statua di El Pipila, pseudonimo del patriota Juan Josè de los Reyes Martinez Amaro, vale una visita anche per lo splendido panorama dei dintorni.
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