Dublino: l'inglese non si mastica, si beve

Innanzitutto il dovere: la città ha una delle più vaste offerte in Europa di corsi di inglese per stranieri. Adatte a tutte le esigenze di età, costi, tempistiche e livelli: per i professionisti esistono finanche i corsi English for Specific Purpose, particolarmente indicati per il top management. Ecco una serie di link selezionati solo per voi: www.eazydublin.com, www.kaplaninternational.com/it, www.ef-italia.it, www.eazycork.com. Anche l’alloggio è di facile reperimento: il ventaglio delle sistemazioni riesce a soddisfare tutte le tasche: dalle sistemazioni un po’ obbligate in famiglia o in istituto, a quelle più free in ostelli e case dello studente.

Sono tre le università principali, per chi ha voglia di diventar un tutt’uno con la propria seggiola. La University of Dublin è la più antica e il suo celebre Trinity College è stato istituito ai tempi di Elisabetta I; nel suo museo è gelosamente custodito il “Book of Kells”, libro in quattro tomi contenente i Vangeli. La National University of Ireland è l’università più grande, mentre la Dublin City University è la più giovane e copre soprattutto materie scientifiche. Ma, ammettiamolo, che vacanza studio se fosse solo studio e per niente vacanza?

Dublino ha una movida notturna a suon di craic (divertimento), Guinness e cultura. Il Temple Bar, quartiere a sud del Liffey, è il vero must giovanile, perennemente affollata di turisti ed artisti di strada. Questo prende il nome presumibilmente dalla famiglia di Sir William Temple, ivi residente nel XVII secolo. Nei weekend la zona è presa d’assalto da ricercatori di pinte e friends. Tra i locali attualmente più trendy il Temple Bar, la Porterhouse e il locale/glocale Hard Rock Café. Per una serata, come dire, più colta, il “signor teatro” Abbey Theatre, altrimenti noto come National Theatre of Ireland, ha sul groppone oltre 100 anni di storia e di cultura irlandese. Belli anche il Gate Theatre, l'Olympia Theatre, e il Gaiety Theatre. E una volta giunti nella capital city, come perdere il Guinness Storehouse, le Distillerie Jameson, la National Gallery, l’House Number Twenty Nine e il celebre night club Lillie’s Bordello?

La secolare storia autoctona di costume, arte e cultura garantiscono davvero un soggiorno da favola. Come James Joyce, anche voi potrete finalmente sentirvi “Dubliners for a few days”…