In italiano significa "pizza del piatto profondo" e, se effettivamente nella nostra cultura vuol dire poco, in America è una vera e propria istituzione. Parliamo della deep-dish pizza, nota anche come pizza Chicago style. Con questo termine intendiamo una variante della pizza made in Italy nata (o meglio, trasformata) a Chicago. E diffusa in tutti gli Stati Uniti d'America.
A caratterizzarla è la corposità della stessa pasta. L'impasto, infatti, presenta bordi molto alti. E il formaggio, meglio se mozzarella, si trova appena sopra l'impasto. Poi si aggiunge la salsiccia, la salsa di pomodoro e, infine, sullo strato più superiore, il parmigiano. Il tutto, successivamente, cotto in teglia. Insomma, niente a che vedere con la ricetta nostrana, in quanto più simile a una torta, per la sua altezza. Ma la sua fama è quasi pari a quella degli hotdog. Lo sapevate?
Le origini di questo piatto sono ancora incerte. Qualcuno ha detto che sia stata inventata da Rudy Malnati nel 1943, altri sostengono che risalga allo stesso anno, ma che nasca da un'idea dell'ex calciatore Riz Ricardo, quando mostrò la ricetta a Ike Sewell, proprietario della pizzeria Uno di Chicago. Nel 1955 i due aprirono il ristorante consociato Due a pochi isolati di distanza dall'altro. Sino a renderla la famosa catena di fast food nota come Uno Pizzeria & Grill, che oggi dispone di circa 200 punti di ristoro in 28 paesi diversi.
Un'altra curiosità. A metà degli anni settanta, Rocco Palese, fondatore di Nancy's Pizza, partendo dalla "deep", creò la stuffed pizza, che ricorda le cosiddette scarcelle, un dolce pasquale di Potenza, sua città natale. Questa presenta, in aggiunta, uno strato di pasta sulla cima, a sua volta ricoperto di sugo e formaggio. Con un ulteriore ripieno, spesso a base di verdure.
