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Copenhagen: christiania

Christiania, tra utopia e sogno

Christiania, la città libera. Per molti è un punto di approdo obbligato una volta arrivati a Copenaghen. Incuriositi da racconti di trasgressione leggendaria e un po' retro, molti si fermano a pochi passi dall'ingresso. Vale invece la pena di esplorare l'intera area.

Copenhagen
Christiania, la città libera. Per molti, giovani e non, soprattutto quelli che viaggiano in inter-rail, è un punto di approdo obbligato una volta arrivati a Copenaghen. Incuriositi da racconti di trasgressione leggendaria e un po retro, quasi tutti sono attratti dalla possibilità di comprare qui hashish e marijuana, in mostra sulle bancarelle di Pusher Street, la strada dello spacciatore quasi fosse torrone croccante. L\'aria è pregna di aromi provenienti da grandi pipe e narghilè ad acqua, utilizzati per fumare sostanze. Un cartello enorme suggerisce che scattare foto qui sarebbe oltremodo fuori luogo. La maggior parte dei visitatori, un milione e mezzo circa ogni anno, si ferma qui, praticamente all\'ingresso dell\'enorme zona occupata, composta da diversi ettari di verde che si interrompono solo nelle acque di uno dei tanti canali cittadini. Vale invece la pena di esplorare l\'intera area per percepire e scoprire cose che altrimenti sfuggirebbero, lasciando un ricordo molto limitante del posto. Christiania, con le sue contraddizioni e le sue utopie, esiste ormai da 30 anni, e nessuno è riuscito a distruggere il sogno cominciato agli inizi degli anni Settanta. Era appena finita la breve estate del 1971 quando 1000 hippy contestatori si riversarono in una zona militare abbandonata, per creare un luogo ideale dove vivere e crescere insieme. Del nucleo originale di occupanti non è rimasto quasi nessuno, ma il numero degli abitanti della città libera non accenna a dimunuire. Dagli inizi molta acqua è passata sotto i ponti e questo spazio d\'utopia ha seguito i cambiamenti mantenendo inalterata la propria radicalità. Tre cerchi rossi in orizzontale, esposti dappertutto, sono il simbolo ufficiale di Christiania, la città nella città. I coloratissimi murales che coprono le facciate dei palazzi vivacizzano l\'atmosfera e fanno da contrasto con il cielo spesso coperto da nubi grigie. Al loro interno si svolgono numerosissime attività: la musica ha sicuramente uno spazio preponderante. Il Loppen, lo spazio più grande per i concerti, ha ospitato centinaia di gruppi provenienti da ogni angolo del mondo, senza preclusioni musicali di sorta. Quasi ogni sera sale sul palco una band. C\'è poi un teatro che permette a piccole compagnie teatrali di esibirsi negli spettacoli più particolari. Una delle cose che più colpisce il visitatore è senzaltro la forte presenza di cani e bambini, che giocano e scorrazzano liberamente in tutta l\'area. Ma l\'attenzione viene richiamata da uno strano negozio: qui ha sede uno dei più famosi costruttori di biciclette di tutta la città, Pedersen. Gli occupanti infatti sono schierati da sempre a favore del mezzo pubblico e per l\'uso delle biciclette. Un immenso striscione all\'entrata chiede una città senza macchine. Pedersen vende modelli molto strani ma tutti estremamente comodi e maneggevoli, richiesti anche oltreoceano. Possedere una di queste bici è quasi un privilegio a Copenaghen, sia per il prezzo, sia per la limitata produzione. Tra le più apprezzate c\'è la versione familiare: una bicicletta con un contenitore davanti capace di accomodare bambini, animali e capienti buste della spesa. Insomma una bicicletta tuttofare, diffusissima in città. Vederne passare una è un piacere. Dallo spazio adibito per il trasporto di merci e persone spuntano testoline bionde e musi di cani, tutti insieme trasportati da una valchiria o da un biondo discendente dei vichinghi. Sul davanti della bicicletta, i tre cerchi, il simbolo di Christiania. Allontanandosi dall\'entrata ci si immerge in un altro mondo. Qui la fretta è bandita. Tutti o quasi si salutano, chi con un sorriso chi con un gesto della mano. Il verde degli alberi predomina su tutto. Solo l\'acqua dei canali riesce a contendere lo spazio alla natura. La presenza degli occupanti nelle zone più remote è discreta. La città sembra lontanissima eppure il centro è letteralmente a due passi. Ma non c\'è da aver timore: anche qui le cose sono organizzate nel migliore dei modi. Un edificio ospita l\'ufficio dove si danno i pareri tecnici per ristrutturare e costruire. Per i divertimenti non c\'è che l\'imbarazzo della scelta. Diversi bar propongono serate a tema. Reggae, elettronica musica etnica e hard rock sono i generi musicali più apprezzati. Si può anche mangiare nell\'ottimo ristorante vegetariano, ad un prezzo più che ragionevole per gli standard danesi. E non mancano il forno ecologico, il negozio di prodotti biologici e quello del commercio equo e solidale. Non è facile restituire in poche righe la storia di trent\'anni di vita e delle mille iniziative che qui sono nate. Ma anche a questo gli abitanti di questa strana comunità hanno cercato di dare una risposta: chi vuole saperne di più deve solo rivolgersi all\'ufficio informazioni, che fornisce una guida preparata per un tour della libera città di Christiania.
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