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Captain Marvel trasforma Los Angeles e dintorni

Il nuovo Cinecomic Marvel gioca molto con le location terrestri più che affidarsi agli effetti digitali per creare mondi lontani.

The Walt Disney Company Italia
Gli eroi DC amano l'Islanda, almeno così sembrava circa un anno fa, quando parlammo della Justice League DC di Jason Momoa & Co., eppure da quelle parti era passato anche il Thor di Dark World. Certo la Marvel offre da sempre una scelta maggiore, ma se per il Doctor Strange si era arrivati fino al Nepal e per la Civil War tra gli Avengers 'persino' a Berlino, è indubbio che anche per Studios tanto importanti sia preferibile restare vicini a casa… Come conferma il recente Venom, ambientato a San Francisco, o l'ultimo Captain Marvel con Brie Larson e Samuel L. Jackson, girato principalmente in California...



Meno nota ai più, Captain Marvel è la bionda Carol Danvers, giovane già in possesso dei propri superpoteri che, dopo aver abbandonato la propria vita sulla Terra, si unisce alla Starforce, il reparto d’elite intergalattico dei Kree, guidato dall’enigmatico comandante Yon-Rogg. Una volta terminato l’addestramento, ed essere divenuta un importante membro della Starforce, la donna si ritrova però nuovamente sulla Terra con nuove domande sul proprio passato. Qui, attira presto l’attenzione di Nick Fury e i due dovranno lavorare insieme per sconfiggere un nemico formidabile, gli Skrull — i famigerati cattivi Marvel resi ancora più pericolosi dalle loro abilità di mutaforma — e il loro leader Talos, che sta guidando l’invasione della Terra.

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Scenari incredibilmente diversi - come si può intuire - che, se in alcuni casi hanno potuto esser ricreati in studio o al computer, si è cercato di rendere approfittando di location reali… Seppur molto particolari. Californiane, soprattutto, come quelle della L.A. degli anni '90. "Los Angeles era il luogo perfetto per girare questo film - secondo lo scenografo Andy Nicholson. - Abbiamo trovato alcune location che esistevano già allora e le abbiamo decorate in modo appropriato per riportarle a quell’epoca. Per la sequenza ambientata nel videonoleggio, abbiamo trovato un centro commerciale completamente in disuso che era stato costruito negli anni ‘70 ed era molto attivo negli anni ‘80 e ‘90". Un "luogo ideale" scovato a North Hollywood, al quale è bastato aggiungere una nuova facciata (con un negozio di elettronica, un Blockbuster e una lavanderia a secco).



Ma dall'inizio delle riprese, nel gennaio 2018, la lavorazione si è poi spostata dalla California in Louisiana, a Baton Rouge e New Orleans, verso la fine di giugno. E - prima della sua conclusione (nel luglio dello stesso anno) - ha visitato luoghi molto differenti tra loro. "Siamo stati in alcune location davvero interessanti - conferma Jude Law. - Inoltre è davvero entusiasmante girare un film in ambientazioni esterne. Ogni cosa è dinamica e gigantesca, e il film risulta ancora più grande. Sembra di essere su un altro pianeta". Pensando anche al Jim Hall Racing Club di Oxnard (per la scena del Luna Park) e alla Simi Valley, l'onnipresente produttore Kevin Feige spiegava: "Siamo riusciti a ottenere location meravigliose, come la Eastwood Power Station e Shaver Lake a Fresno, oltre ai deserti della Lucerne Valley e alla base aerea Edwards di Rosamond, concessa dal Dipartimento della Difesa statunitense… Grandi spazi aperti che sono location realmente esistenti, e che aggiungono un senso di realtà al film".

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Sicuramente, tra i set esterni, uno dei più grandi è quello del pianeta Torfa, ricreato in una cava di sabbia realmente esistente situata nella Simi Valley. "Un gigantesco spazio di 120 metri di lunghezza, per una larghezza di 48 metri", ricorda Nicholson, riempito di elementi architettonici che raffigurassero delle rovine distrutte e con centinaia di chili di sabbia. All’interno della cava sono stati poi costruiti un grande tempio e altre rovine, oltre a un ponte e un burrone per dare l’idea di un panorama alieno. Un lavoro incredibile, che unito alle varie celle di una prigione, sale macchine, ponti, camere di equilibrio, laboratori e un hangar costruiti in aggiunta alle scenografie principali ha portato a circa 40 i set utilizzati, tra teatri di posa ed esterni.
 
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