I migliori servizi del National Geographic hanno per soggetto i paesaggi dello Zimbabwe, e a ben ragione: il paese ha fascino da vendere non solo grazie alle famosissime Cascate Victoria e alla natura selvaggia ed incontaminata, ricca di flora e fauna tra le più varie dell’intera l’Africa, ma anche grazie alla storia e alla cultura, alle rovine medievali di Great Zimbabwe (il sito archeologico da cui prende il nome), al centro dinamico di Harare o alle danze tribali con sottofondo di tamburi.
Stretto tra Zambia, Mozambico, Sudafrica e Botswana, lo Zimbabwe non ha sbocchi sul mare ed è attraversato dal fiume Zambesi che da vita alle Cascate Vittoria. Il clima è di tipo tropicale e presenta quindi due stagioni distinte, quella secca da aprile a ottobre e l'altra piovosa tra novembre e marzo. Più del 10% della superficie è tutelata sotto forma di parchi naturali, che consentono a una moltitudine di specie animali, che in altri luoghi sono a rischio di estinzione, di continuare a vivere e riprodursi. Ne sono un esempio l’Hwange National Park e il Matobo National Park.
Fino all’Ottocento la zona dell’Hawange National Park era utilizzata come riserva di caccia dai sovrani Ndebele, una popolazione locale presto soppiantata dall’arrivo degli europei. Divenne parco nazionale nel 1929 con la creazione di pozze d’acqua artificiali che consentirono di raggiungere una delle maggiori densità di fauna di tutta l’Africa, sparsa tra i 14.650 kmq del parco. E’ intorno a queste pozze che si radunano gli animali, tra cui elefanti, scimmie, babbuini, impala, leoni, giraffe e zebre.
Al Matombo Nationl Park si possono ammirare ancora le antiche pitture e gli antichi granai dove i guerrieri raccoglievano le loro provviste. Interessante scoprire alcune nicchie dove si trovano ancora i forni di argilla in cui si fondeva il ferro per fabbricare le lance durante il periodo coloniale. Elementi storici e culturali affascinano anche grazie alle montagne del parco: la Shumba, la Shaba e la Shumba Sham, sono ritenute sacre e la gente del posto pensa che porti sfortuna anche solo segnarle a dito. C’è poi il Santuario della Sacra Pioggia degli Ndebele, nascosto in una fenditura della roccia, dove tutt‘oggi la gente si riunice per pregare affinche arrivi la pioggia durante i periodi di siccità. Vi si possono ammirare gli animali più belli, tra cui lo sparviero africano o il gufo reale del Capo, esemplare raro. Qui si trova anche il più numerose gruppo di aquile reali di tutto il pianeta. E poi sfilano mandrie di rinoceronti bianchi e neri, con antilopi, zebre e giraffe.
Una delle località più belle dello Zimbabwe per le escursioni a piedi è il Mavuradonha, un'area di 500 kmq nella catena del Mavuradonha Range, istituita come riserva naturale e di caccia: caratterizzato da panorami selvaggi ricchi di altipiani montuosi e scoscesi, ospita una prolifica colonia di avifauna, oltre a diverse specie di antilopi, e poi leopardi, babbuini e persino elefanti e leoni.
La natura selvaggia è il biglietto da visita del Mana Pools National Park, dove le eperienze più esaltanti per gli intrepidi viaggiatori, oltre alle escursioni a piedi seguendo i vari itinerari, sono i pernoattamenti in tenda, quando si possono ascoltare tonfi e barriti di elefanti, grugniti di ippopotami, ruggiti di leoni e guaiti di iene.
Affidandosi ad un operatore vale la pena il Viaggio delle Meraviglie dello Zimbabwe di Eden Made, che propone safari accompagnati, visita alle Cascate Victoria, possibilità di effettuare sport come canoa, rafting e bangee-jumping. Poi c’è la visita all’Hwange National Park e al lago Kariba costellato di isole e contornato da montagne e foreste. Per 10 giorni le quote da 3305 euro includono volo di linea in classe economica; sistemazione in camera doppia con servizi privati negli alberghi menzionati o similari; trattamento di pensione completa per l’intera durata del tour; attività di safari nelle riserve private con esperti ranger parlanti inglese; tutti i trasferimenti in auto o con voli da una riserva all’altra e tutte le visite menzionate in programma.
ZIMBABWE, L'AFRICA DAL FASCINO SELVAGGIO: LE FOTO
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