Capitale a pieno titolo, distesa tra due fiumi (il Danubio e
il Sava), la città serba ostenta, le une accanto alle altre, architetture
classiche e moderne. Il suo centro conserva un’anima antica ma vibra di vita,
con locali e night-club aperti fino a notte fonda. Si dice che la città sposa
l’intensità orientale con la raffinatezza europea. Sono numerosi in città musei
e gallerie d’arte, per citare gli imperdibili: il Museo Nazionale, quello
Etnografico e la Galleria degli Affreschi.
LE FOTO: BELGRADO PRIMA E DOPO IL TRAMONTO
Dell’antichissimo passato molto purtroppo è andato perduto, resta solo qua e là
qualche traccia romana. Tra i monumenti più belli oggi visitabili, la fortezza
medievale di Kalemegdan, la Cattedrale e la residenza della Principessa
Ljubica. Come ogni capitale che si rispetti, anche Belgrado ha la sua
strada maestra, il must del passeggio, diurno e notturno, degli scorci
fotografici e delle atmosfere un po’ particolari. È Skadarlija, via dei
bohemien, da cui prende vita un intero quartiere dai caratteristici vicoli
acciottolati stampo ottocentesco, ribattezzato “la Montmartre di Belgrado”.
Un’altra via da percorrere è Knez Mihailo, dove ancora sono visibili i
resti dell’architettura dell’Ottocento.
Belgrado ha una predisposizione molto spiccata per le ore piccole. Quando, per
lo più, in Europa i caffè si preparano a chiudere i battenti, Belgrado si sta
appena svegliando. Musica dal vivo, ristoranti etnici, colori di mille lucine
accese che riflettono sulle acque scure del Danubio. E’ un aspetto questo,
insospettabile, che restituisce alla città un grande respiro di metropoli viva
ma non disordinata, animata ma non chiassosa, gioviale ma non turbolenta.
Sottigliezze che vanno definite, perché su Belgrado, è inutile negarlo, gravano
pregiudizi legati alla triste storia di guerra.
Belgrado è anche un’ottima base per gite fuoriporta, in aperta campagna o in
altre città di singolare fascino. A un’ora di auto dalla capitale, ad esempio,
si trova un piccolo gioiello della provincia autonoma di Vojvodina, “l’Atene di
Serbia”, Novi Sad. Il suo principale vanto è certamente il castello
Petrovaradin, tra i più maestosi d’Europa. Soprannominato “la Gibilterra sul
Danubio”, ospita musei e gallerie e in estate è teatro di “Exit”, il più grande
festival musicale dell’Europa del sud. Novi Sad è anche un elegante esempio di
tolleranza e tranquillità e, come tale ha attratto un gran numero di gruppi
etnici più diversi, durante la sua storia travagliata.
In città si può partecipare all’“Old Timer City Tour”,
una passeggiata guidata a bordo di auto storiche. Oppure dalla città è
possibile raggiungere via acqua (lungo il Danubio e i suoi affluenti) ben sei
capitali europee. Le rive del Danubio rimangono un’attrattiva
irresistibile: 558 km navigabili lungo paesaggi grandiosi e
insospettabili (dai campi di girasoli e cereali ai boschi densissimi alle baie
sabbiose) che raggiungono il culmine attraverso la Porta di ferro (Iron
Gate), la stretta e impressionante gola fra i Carpazi e le montagne balcaniche
in cui si insinuano il fiume e con lui le imbarcazioni.
Chi volesse spingersi ancora più a Nord, Subotica è la tappa obbligata.
La piccola città serba è la porta verso l’Europa centrale, località turistica
di fama, in passato meta prediletta dell’aristocrazia di Vienna, Budapest e
altre capitali. Questa St Moritz pannonica è ancora impreziosita da numerosi
edifici storici costruiti in stile Secessione e conserva i caratteri di
multietnicità e multiconfessionalità che eredita dal suo passato storico di
“città libera” per secoli.
GLI EVENTI DELL'ESTATE 2013 IN SERBIA