Sono famosi in tutto il mondo i "Dodici Apostoli", le
gigantesche strutture di calcare, alte più di 60 metri, che si ergono al largo
della costa a sud-occidentale di Melbourne, in Australia. Si tratta di enormi
colonne di calcare, che segnano la linea a cui giungeva un tempo la costa.
Secondo gli scienziati, questi faraglioni hanno iniziato a formarsi circa 20
milioni di anni fa, quando l'erosione ha cominciato ad attaccare l'alta
scogliera. Nonostante il nome, vi erano solo nove "apostoli", anche
se simili formazioni si intravedono sotto il pelo dell'acqua. E ora sono solo
otto. L’ultimo, infatti, è crollato nel 2001, di colpo, sotto gli occhi dei
turisti. In meno di un minuto il monolite di 50 metri si è disintegrato
precipitando in mare, lasciando solo un gran mucchio di macerie alto 10 metri,
mentre i turisti increduli continuavano a scattare foto e girare video.
Nulla
di strano in realtà: il crollo è parte del processo naturale di erosione che ha
dato forma nei secoli a quella che è diventata una delle maggiori attrazioni
turistiche dell'Australia. I momenti migliori per osservarli e fotografarli,
sono al mattino presto e nel tardo pomeriggio. In numerosi punti della strada,
si trovano delle indicazioni per uscire dalla highway, fermarsi e fotografare
queste straordinarie formazioni. Meglio fermarsi e non osservare il paesaggio
mentre si guida. Il tratto di costa in cui si trovano i Dodici Apostoli è
infatti uno dei più impervi della cosiddetta Shipreck Coast, la costa dei
naufraghi. Ardua per gli automobilisti tanto quanto lo fu un tempo per i
marinari.
Più di 80 navi sono naufragate lungo la costa, la più famosa delle
quali fu la goletta Loch Ard. Andò a picco in una fredda notte di tempesta nel
giugno del 1878 e delle 53 persone a bordo, solo due sopravvissero. Finirono in
una stretta gola dalle pareti a picco e si rifugiarono in una caverna. La gola
ora prende il nome proprio dalla goletta Loch Ard. La si può visitare grazie a
percorsi panoramici e scalette in legno
che conducono alla minuscola spiaggia e alla caverna. L’ancora del Loch Ard può
essere ammirata invece nel visitor center della vicina cittadina di Port
Campbell dove il Museo del Naufragio racconta la storia di questo e altri
cinque naufragi. Da vedere anche il Blowhole, ed il London Bridge.
Il “Ponte di
Londra”, un tempo era una piattaforma rocciosa che collegava la terraferma ad
un faraglione. Crollò nel 1990, lasciando bloccati sulla neonata isola due
turisti, che poi furono tratti in salvo con un elicottero. Nelle serate di luna
piena, questo è un buon posto per vedere i pinguini. L’ideale sarebbe pernottare in zona, in modo da poter osservare
queste meraviglie in diversi momenti della giornata e fotografarle con luci
diverse. Un indirizzo originale è quello dell’Arabella Country House, una
splendida dimora immersa nel verde, gestita da una signora affabile ed
elegante.