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Atlanta in Codice 999: dove la realtà supera la fantasia

Il film del regista di The Road vanta un cast davvero stellare, ma soprattutto ci consente uno sguardo diverso su una città molto amata dal cinema

M2 pictures
Affrontandole da viaggiatori molte destinazioni famose possono offrire vari volti, completamente diversi l'uno dall'altro. A seconda della compagnia, del tempo a disposizione, della predisposizione, della capacità di comprenderne o approfondirne gli aspetti e la cultura, magari anche della loro sicurezza. Un esempio perfetto - e al quale potreste non aver pensato - ce lo offre Atlanta, in Georgia, Stati Uniti: sede della Coca Cola e della Delta Airlines, ma anche dei White Fight del 1952. E location di film e similia - analogamente - molto differenti tra loro (principalmente per le facilitazioni che il governo concede alle produzioni cinematografiche). Qui erano di casa gli Hunger Games, lo sono gli Zombi di The Walking Dead o i WASP di cui abbiamo parlato per Nonno scatenato con Robert De Niro. E qui oggi è ambientato il sorprendente Codice 999, poliziesco action diretto da John Hillcoat nelle sale italiane dal 21 aprile distribuito da M2 Pictures.

"La sceneggiatura era sempre stata pensata per Los Angeles, ma non ce lo saremmo potuti permettere", ha raccontato il regista, che rivela di aver dovuto scegliere "tra le città di New Orleans e Atlanta, perché volevamo una città grande e moderna". "Una delle città dalla crescita più veloce", come la definisce lui stesso, e con "un ricco intreccio di comunità etniche". "Per questo - continua - andare ad Atlanta di fatto ha aiutato a creare un mondo più fresco, e connesso alle strade di oggi". Dinamiche "diverse" da quelle di L.A., e di molte altre metropoli degli Stati Uniti, alle quali forse noi italiani non siamo molto abituati.

Nel film con Aaron Paul, Michael B. Jordan, Norman Reedus, Casey Affleck, Chiwetel Ejiofor, Kate Winslet, Michael Pena, Teresa Palmer, Woody Harrelson e Gal Gadot si parla di criminali e rapine, per cui il tono condiziona molto fortemente l'immagine che viene data della capitale della Georgia, che ci appare raccontata nella maniera più drastica e preoccupante possibile. Ma Atlanta non è solo questo. E lo sa bene chi ha passeggiato per downtown, per il Centennial Olympic Park (il centro di festeggiamenti e premiazioni olimpiche che appare anche come sfondo di alcune scene, girate tra Martin Luther King Drive e l'Andrew Young International Blvd), o abbia fatto la fila per visitare l'Aquarium o il World of Coca Cola.

In compenso Codice 999 nella sua ricerca di verità - perseguita attraverso una lunga e accurata fase di studio, delle zone, le gang e i corpi di polizia locali - ci permette di vedere rappresentati sullo schermo lati meno praticati di Atlanta, come il Westview Cemetery (e la limitrofa White Street, soprattutto), o dei dintorni, come Decatur o il St. Regis e il posteggio vicino la Second-Ponce de Leon Baptist Church della 2715 Peachtree Road di Buckhead (sede di assicurazioni e finanziarie). Un quartiere inglobato nella città nei primi anni '50 durante una espansione urbana che segnò la fine della segregazione zonale e il contemporaneo aumento dei residenti afroamericani nella città, e lo spostamento dei bianchi nei sobborghi. E che vediamo nelle scene che ci mostrano le villette con giardino di Ansley Street e di 200 Kings Highway (a Decatur, appunto), tipiche di tanto cinema di oltreoceano, scelte come territorio di pericolose bande di latinoamericani, per esempio.

"Quelli che lavorano nelle unità antigang sono molto svegli e capiscono come funzionano le cose a un livello che non mi aspettavo - è stata la testimonianza di Affleck (se può servire a rassicurarvi). - Si immergono in quello che fanno e danno la loro vita per il lavoro. Trascorrere del tempo con loro mi ha davvero aiutato a capire meglio il personaggio". Ma anche Mackie ha aggiunto molto di suo, attingendo alla propria esperienza, come rivela Hillcoat: "Anthony vive a New Orleans e conosce quel mondo in prima persona". Lo stesso regista aggiunge qualcosa relativamente alla sua ricerca di autenticità, che lo ha portato all'unità antigang di Atlanta: "Per tutto il tempo sono stati con noi sul set a darci suggerimenti e a raccontarci quello che succede e quello che non succede sulla strada. Per inscenare il contesto siamo andati in quartieri pieni di affiliati alle gang. Questo viene fuori nel film nel pezzo in cui l'unità di Marcus e Chris fa un'incursione nel quartiere". Ma soprattutto nelle note di produzione, che rivelano come lo stunt coordinator Mickey Giacomazzi e lo scenografo Tim Grimes si siano fatti in quattro per evitare "il più possibile di ricreare effetti attraverso la computer grafica". Motivo per cui "le rapine e gli inseguimenti in autostrada hanno sfruttato a pieno la variegata espansione urbana di Atlanta. Fra le location si ritrovano il Georgia World Congress Center come set alternativo per il dipartimento della Sicurezza Interna, il complesso residenziale Samuel W. Williams come abitazione di Pinto, leader ispanico della gang, e la Georgia Bankers Association nel centro di Atlanta, in cui è stata girata la scena della rapina in banca". Il risultato? "Un folle miscuglio d'inseguimenti in auto, sparatorie e personaggi dirompenti con diverse sfumature di criminalità" e un "incredibile spaccato di vita di grande qualità cinematografica" come chiosa - a ideale conclusione - il sempre più convincente Chiwetel Ejiofor, tra i protagonisti principali che non potranno non conquistarvi.


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