“Voglio dire ai turisti che quando vengono in Birmania, le strade su cui viaggiano sono state costruite con i lavori forzati e gli alberghi nei quali dormono erano case che sono state sottratte ai cittadini”. Parole schiette, parole sofferte, appese al filo della speranza di un cambiamento che ancora si fa fatica a considerare reale in quel complesso paese che è il Myanmar (ex Birmania) dove la recente liberazione di Aung San Suu Kyi lascia intravedere nuove (ma lente, appunto) possibilità di riscatto. Parole dette quasi con un filo di voce, davanti alla telecamera – anzi al telefonino – del reporter Gianrigo Marletta che abbiamo incontrato in occasione della presentazione del suo libro “Asia, Buddha e un reporter senza lavoro” edito dalla GB EditoriA. Quanto finisce tra le pagine del libro è un insieme di suggestioni difficili da racchiudere in una sola parola o, peggio ancora, etichetta: memorie di viaggio, documentario, racconto, diario spirituale … tutto contribuisce a dare forma al libro di Gianrigo, con risonanze d’ispirazione che ci portano immediatamente alla grande figura di Tiziano Terzani. LEGGI TUTTO L'ARTICOLO