Nell’antichità è stata famosa per il suo faro, considerato una delle sette Meraviglie del Mondo: una delle realizzazioni più avanzate di quella che, allora, si poteva definire tecnologia. Alessandria d’Egitto è tra le città più popolose del paese, seconda per estensione dopo Il Cairo e principale porto egiziano. E’ stata la prima delle città omonime fondate da Alessandro Magno, risalente al 332 a.C., e non a caso se ne parla come “la porta d’Egitto sul Mar Mediterraneo”, con la costa lunga oltre 20 chilometri. L’atmosfera che vi si respira è più europea che araba, grazie agli storici caffè, alle viuzze che si intersecano e ai locali alla moda, e questo le conferisce un carattere vivace e cosmopolita.
La nuova Biblioteca Alessandrina sorge poco distante dall’antica sede dove, oltre duemila anni fa, il primo faraone greco d’Egitto, Tolomeo I, volle rappresentare il principale centro di raccolta di tutto il sapere dei più grandi studiosi e scienziati del mondo antico. Ad arricchire ulteriormente il patrimonio artistico e culturale della città, con la già citata Biblioteca Alessandrina, il nuovo Museo Nazionale, le catacombe di Shouqafa, la Colonna di Pompeo e le rovine del grande anfiteatro romano, ci sarà anche il primo museo subacqueo del mondo.
Pare infatti che l’Unesco stia sviluppando un progetto, insieme al Governo egiziano, per la realizzazione di un nuovo museo costruito in parte sopra e in parte sotto la superficie dell’acqua, il primo nel suo genere, al fine di far conoscere e rendere fruibile l’immenso patrimonio archeologico sommerso della Baia di Alessandria. Risalgono al 1911 i primi ritrovamenti sottomarini nella Baia, il che sta a significare che già da lungo tempo sono in corso processi di tutela dei siti archeologici, anche perché Alessandria è uno dei porti più antichi del mondo e l’intera zona conserva resti di primaria importanza, come quelli dell’Antico Faro, del Palazzo di Cleopatra e si dice che ci possa essere anche traccia della tomba di Alessandro Magno.
Un progetto del genere non è privo di sfide, tra cui la sicurezza dei visitatori sotto l’acqua e le limitazioni create dalla scarsa visibilità: ma osservare i resti archeologici direttamente sul fondale non solo è un’esperienza unica, ma rappresenta un importante progresso nell’allestimento di esposizioni del patrimonio culturale sottomarino. Chissà se, a completamento del mastodontico progetto che dovrebbe costare oltre 140 milioni di dollari e dare vita ad una costruzione unica al mondo fatta di tunnel e cunicoli, Alessandria d’Egitto non ritrovi i fasti del passato che l’hanno resa tanto celebre.