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Trentino, la cascata che si tuffa nella forra

La Cascata del Varone compiono uno spettacolare salto di 100 metri in un profonda gola rocciosa

cascate del varone trentino
Courtesy of facebook.com/cascatavarone
Cascate del Varone
Considerata una vera e propria rarità geologica, la cascata del Varone è anche una delle più interessanti attrazioni dell'alto Garda trentino. Frutto di millenni di erosione delle rocce da parte delle acque, offre un salto spettacolare che si tuffa all'interno di una profonda forra. Il colpo d'occhio è davvero di quelli che non si dimenticano e può essere ammirato da ben due punti di vista differenti grazie al percorso di visita allestito all'interno delle grotte in cui si incunea l'acqua. A dimostrazione dell'unicità dello spettacolo offerto, numerosi artisti, letterari e personaggi illustri ne hanno decantato la bellezza. Nel registro delle visite fanno la loro comparsa nomi come quelli del principe Umberto II di Savoia, Gabriele D'Annunzio, Francesco Giuseppe I d'Asburgo, Franz Kafaka e, soprattutto, Thomas Mann che si dice abbia tratto ispirazione proprio da questa cascata per il suo romanzo La Montagna Incantata nel passo che recita: “Sullo sfondo della stretta, profonda voragine formatasi da massi di roccia panciuta, nuda, scivolosa come ventri enormi di pesci, la massa d'acqua si riversa giù con rumore assordante”.

La gola in cui l'acqua si esibisce in uno spettacolare salto di circa 100 metri è caratterizzata da una serie di stratificazioni calcaree con rocce dalla forma tipica delle “marmitte”. Per ammirare il poderoso tuffo e godere dei vivaci spruzzi dell'acqua vaporizzata, ci si addentra nella forra scavata da 20.000 anni di erosione operata dalle acque del Torrente Magnone generato dalle perdite sotterranee del Lago di Tenno. Il processo di erosione è ancora in corso e il progressivo arretramento del bordo del salto rende la forra sempre più profonda.

Per rendere fruibile per tutti l'inedito spettacolo di queste cascate che si tuffano nella gola è stato allestito un percorso di visita mediante l'installazione di ponti, scale, sentieri ed un tunnel di 15 metri scavato nella montagna. L'edificio che ospita la biglietteria è nato da un progetto dell'architetto Giancarlo Maroni, noto per essere il creatore del Vittoriale degli Italiani. L'inaugurazione del percorso di visita avvenne nel 1874 alla presenza del Re Giovanni di Sassonia e del principe Nicola di Montenegro. Abbelliscono l'itinerario le forme e i colori delle splendide piante di un rigoglioso Giardino Botanico.

Tale percorso consente di ammirare la cascata da ben due punti di vista differenti. Dalla Grotta Inferiore si può godere della vista della parte terminale della cascata in un trionfo di spruzzi, vaporizzazioni e suoni fragorosi che creano un'atmosfera surreale. Salendo, invece, 115 gradini, e percorrendo il tunnel che si incunea nelle viscere della montagna si raggiunge la Grotta Superiore che, da una sorta di poggiolo consente di ammirare dall'alto l'acqua che precipita impetuosamente nell'imbuto di roccia da essa stessa creato nel corso dei millenni creando un colpo d'occhio davvero unico ed indimenticabile.

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