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Toscana tour natura: Antro del Corchia

Nelle viscere delle Alpi Apuane

L'Antro del Corchia è uno dei complessi carsici ipogei più vasti d'Europa e racconta 5 milioni di anni di storia geologica a suon di stalattiti e stalagmiti mozzafiato

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©www.antrocorchia.it
L'Antro del Corchia
Non c'è regione in Italia che non sia in grado di riservare qualche sorpresa incredibile. La Toscana, ad esempio, terra di storia e di arte, di sapori, di colline verdeggianti baciate dal sole, di litorali pieni di vita, e di montagne perennemente imbiancate dalle cave di marmo, riesce a regalare paesaggi unici e tutti differenti tra i quali se ne distinguono alcuni davvero speciali che ancora non sono diventati meta prediletta del turismo di massa. Tra di essi, incastonati nelle viscere delle Alpi Apuane, dalle pendici rese candide dalle cave, se ne distinguono alcuni di rara bellezza, tutti celati all'interno delle montagne e pronti per essere esplorati da chi non teme la fatica ed è pronto a lasciarsi incantare da alcune delle grotte più interessanti e significative non soltanto d'Italia, ma dell'intera Europa. Si tratta dell'Antro del Corchia, nei pressi del paese di Levigliani di Stazzema, al limitare del territorio del Parco delle Alpi Apuane, un complesso carsico ipogeo dalle dimensioni e dalle caratteristiche uniche nel suo genere che si offre come un affascinante mondo sotterraneo tutto da esplorare nel cuore della Versilia, a soltanto un'ora di auto da Lucca e Pisa e ad un'ora e mezza da Firenze.

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A circa 600 metri sul livello del mare, ci si insinua nelle profondità della roccia e si scopre una rete di circa 70 chilometri di gallerie e pozzi distribuite su un dislivello massimo di circa 1.200 metri, per un totale di 2 chilometri cubici di roccia che raccontano 5 milioni di anni di storia geologica di questi territori. I suoi numeri da capogiro, che lo rendono il più vasto complesso carsico ipoegeo d'Italia nonché uno dei maggiori d'Europa, già basterebbero a renderle un patrimonio prezioso del nostro Paese. Ma il suo valore e le sua bellezza non si limitano certamente soltanto alla sua grandiosità. Il capolavoro creato dalla natura nel corso dei millenni è, infatti, davvero sorprendente e merita di essere apprezzato tanto quanto i tesori dell'architettura e della pittura che l'uomo ha disseminato sulla superficie della terra. Le stalattiti e le stalagmiti creano vere e proprie sculture che adornano cattedrali naturali dalla bellezza mozzafiato. Per osservarle, basta salire a bordo dei bus-navetta in partenza ogni ora da Levigliani di Stazzema ed addentrarsi nella montagna, guidati dagli esperti che illustreranno le meraviglie sotterranee che si incontreranno lungo il percorso di circa 2 chilometri (tre ore di cammino) allestito all'interno del complesso.

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Occorrono gambe buone e comode scarpe da trekking per affrontare i 1.800 scalini distribuiti lungo il percorso, e servono caldi maglioni per fronteggiare i 7,6 gradi di temperatura che durante tutto l'anno rinfrescano le cavità. Ma una volta adottate le dovute precauzioni, l'esplorazione si rivelerà un'esperienza incredibilmente affascinante. Questo suggestivo “viaggio al centro della montagna” prende il via da una lunga grotta artificiale che fa da anticamera alla cavità carsica, presidiata da una tozza formazione stalagmitica che, proprio per la sua posizione e la sua forma, viene chiamata il Gendarme. E' a questo punto che inizia l'esplorazione vera e propria, che prende il via dalla Galleria Franosa, attraversata la quale ci si può lasciare incantare dai colori bianco, rosso e ruggine delle concrezioni che adornano la Galleria degli Inglesi, il cui nome, che in origine era, infatti, quello di Galleria Dipinta, è stato poi modificato in omaggio agli speleologi che l'hanno scoperta.

Ricorda le ali spiegate di un'aquila la formazione a colata che attira l'attenzione dei visitatori nella Galleria del Venerdì. Qui, il silenzio ovattato che regna nelle grotte, è rotto dal suono dell'acqua che si tuffa guizzando da un alto camino. Una volta oltrepassate le placide sponde del Laghetto del Venerdì, e non appena attraversata l'affascinante Foresta Pietrificata, ci si trova al cospetto di uno degli spettacoli più incredibili improvvisati dalla natura. Come suggerisce il suo stesso nome, la Grotta delle Stalattiti è un intreccio di concrezioni che scivolano lungo le pareti sino ad immergersi in piccoli specchi d'acqua. La sua volta grandiosa sembra sorretta da un unico grande pilastro e gli occhi vengono rapiti da questi fitti ricami di stalattiti che creano un colpo d'occhio unico e sorprendente.

FOTO: LE GROTTE DEL SULCIS IGLESIENTE IN SARDEGNA

Per essere protagonisti di questo spettacolo meraviglioso, basta prendere parte ad uno dei due percorsi speleologici proposti ai visitatori, il Ramo del Fiume e la Galleria della Neve, verificando con attenzione il calendario delle aperture. Fino al mese di ottobre è, infatti, possibile esplorare le grotte durante tutto il weekend prima della riduzione dell'orario nel mese di novembre, anche se in ogni mese dell'anno sono previste aperture a richiesta per gruppi organizzati e scolaresche. Per chi, infine, non fosse dotato “dell'attrezzatura” giusta per affrontare il percorso, sul posto è possibile noleggiare felpe e scarpe con suola in gomma.

Informazioni utili:
www.antrocorchia.it
www.turismo.intoscana.it

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