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Pescasseroli dacia maraini e attrazioni

Pescasseroli, gioiello d'Abruzzo

Una piacevole meta naturalistica dominata dagli oltre 50 mila ettari del Parco Nazionale e molto amata dalla scrittrice Dacia Maraini

Pescasseroli panorama
www.terremarsicane.it
“In nessun posto dormo così bene come qui, in nessun posto scrivo bene come qui, in nessun posto cammino bene come qui contemplando un paesaggio che non mi stanca mai per la sua aspra e serena bellezza”. Queste le parole usate da Dacia Maraini per descrivere Pescasseroli, piccolo gioiello dell’Appennino Abruzzese con un corpo ancora immerso nella terra del passato ma pensato con una testa moderna.

Tra i tanti estimatori di quella che a ben ragione è stata definita la capitale storica del  Parco Nazionale d'Abruzzo, del Molise e del Lazio, ci sono due illustri personaggi della letteratura italiana che hanno lasciato un segno indelebile nel paese con i loro versi: oltre a Dacia Maraiani, Benedetto Croce. Il filosofo, nato a Pescasseroli nel 1866 e al quale è stata intitolata una piazza, sosteneva che il nome significasse masso presso il fiume Sangro, da Pesculum Seroli, dal tardo latino Pensulu, "roccia sporgente, a picco, adatta per la costruzione di case", massa della montagna.  La parte più antica dell'abitato è infatti costruita proprio ai  piedi dello sperone roccioso (Pesco) su cui si trovano i resti di "Castel Mancino" dove,  per la particolare posizione strategica, è ipotizzabile un "Presidium" a controllo della alta valle del Sangro con la sua torre più imponente e rettangolare cinto da cinque torri, vero forte  inespugnabile teatro di numerose lotte  per il controllo della zona da parte di numerosi casati.

 La scrittrice Dacia Maraini, che viene spesso da queste parti per scrivere e ritrovare la pace perduta nella vita della città, adora questo paese immerso nella quiete montagne dell’Appennino Abruzzese. “Ci si affeziona a Pescasseroli – racconta la scrittrice – forse per quel tratto di antica civiltà baronale e contadina che ha lasciato le sue tracce nella struttura del paese, nel modo di tagliare e montare i portali di pietra che costituiscono la sua eleganza, o forse per la saggezza dei suoi abitanti che pur costruendo alberghi su alberghi hanno saputo mantenersi fedeli alle tradizioni classiche.”

L’equilibrio tra natura e modernità è parte del fascino che contraddistingue Pescasseroli, che domina dall’altro dei suoi 1167 metri il centro della regione più verde d'Italia. Regno incontrastato dell’orso bruno morsicano, questo luogo è carico del mistero che nasce dalla presenza di foreste di faggi abitate da lupi e di camosci. Il Parco Nazionale, nato nel 1922, si estende su una superficie di oltre cinquantamila ettari sulla quale trovano ospitalità varie specie di mammiferi, volatili, rettili e anfibi e pesci. E se durante l’estate sono le escursioni al Parco a dominare gli itinerari dei turisti, d’inverno la zona si trasforma in un paradiso per gli sciatori.

Qui sono presenti due scuole sciistiche: quella di fondo a Macchiavano, sopra Opi, aperta da dicembre a marzo  che organizza lezioni per scuole, lezioni singole, collettive e per portatori di handicap,  e la Scuola Italiana Sci specializzata in corsi di discesa, a pochi chilometri da Pescasseroli. Meta di oltre due milioni di visitatori che ogni  anno scelgono questa località come meta sciistica ma anche come alternativa alla calura del mare estivo, Pescasseroli raccoglie una popolazione che da poco più di duemila anime arriva a punte di centocinquantamila durante tutta il corso dell’anno.

Il nome di Pescasseroli è legato non solo all’attività sportiva ed escursionistica, ma rappresenta anche un’occasione per staccare dalla grande città e ritrovare profumi, sapori d’altri tempi, primo fra tutti il gusto della cortesia  e del calore umano tipico della gente dell’Appennino abruzzese. Nel centro storico sono da vedere la Chiesa Barocca del Carmelo e la Chiesa Parrocchiale dei Santissimi Pietro e Paolo costruita intorno all’anno Mille. Al suo interno è conservata la Madonna Nera, oggetto di culto in gran parte dell’Italia centrale e meridionale, mentre i resti del Castello Mancino sono visitabili e si trovano sopra l’abitato di Pescasseroli.

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