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Venezia: parchi e giardini

I Giardini Segreti della Laguna Veneta

Percorso alternativo a Venezia alla scoperta dei giardini segreti più suggestivi

Fiori di hibiscus
© manasapat/Shutterstock
Se siete tra quei turisti che pensano di conoscere Venezia in lungo e in largo, comprensiva di ogni calle e localino appena aperto dove concedersi lo spritz e se tutte le maggiori attrazioni della Laguna sono ormai sin troppo conosciute, ebbene, sappiate che c’è un altro e affascinante percorso per scoprire nuovi tesori nascosti. Si tratta del cuore verde di Venezia.

La città dell’acqua per antonomasia preserva il fascino sottile dei suoi giardini e se è il suo universo acquatico ad essere celebre nel mondo, il cuore solido e generoso della terra non è certo meno suggestivo. Basta andare alla ricerca delle aiuole e delle siepi che circondano le antiche case in decadenza e che, grazie alla sapiente lungimiranza del Wigwam Club Giardini Storici Venezia, stanno diventando giardini segreti tutti da scoprire, inserendo una proposta alternativa ai canonici itinerari turistici. Sono circa un centinaio i giardini veneziani ed hanno origini diverse: quelli che fanno parte di antichi conventi, quelli che appartenevano alle dimore nobiliari o quelli per uso agricolo, ed ognuno con una propria peculiarità.

Esuberanti, rigorosi o pudici; energici, eleganti o simmetrici; che ispirano pace e serenità: qualunque sia la caratteristica che si cerca, sicuramente non si rimane delusi da questi tesori verdi. Ecco allora dove recarsi, tra la canonica passeggiata sul ponte di Rialto e l'immancabile sosta a Piazza San Marco. Palazzo Soranzo Cappello, Palazzo Gradenigo, l’Arsenale, Ca’ del Melograno, l’Opera pia Zanne Contarini, casa Guidi tanto per ammirare orti, giardini misti, giardini all’italiana come Ca’ Rezzonico e Ca’ Zenobio alla Giudecca, che ospita anche il giardino di una vivace signora svizzera ricavato dai terreni di una vecchia fornace. Qui si possono ammirare 600 mq con 50 varietà di narcisi, 60 di clematidi e 100 di rose antiche, il tutto con una particolarità ben definita: la pranoterapia, ossia tutto è regolato tramite un pendolino con cui viene individuato il luogo ideale nel quale la piante si può ambientare meglio. Come per dire: vengono assecondate tutte le esigenze della pianta.

Chi si trova invece al Redentore, scoprirà invece un equilibrio più austero nel giardino con orto annesso, passeggiando tra kiwi, viti, rose ed erbe officinali, e non mancherà di visitare il retro della chiesa che appare come una moschea con due minareti, la biblioteca, il refettorio e i due chiostri. Altro giro, altro giardino: quello di Anna Barnabò, dama francese che è riuscita a donare incanto e magia al suo giardino di rose con simmetria ed eleganza.

Informazioni

www.giardini-venezia.it

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