Da Civitavecchia, porto industriale dal quale si muovono grandi navi e rotte commerciali, passando per il profilo mistico del Monte Circeo a San Felice Circeo, il litorale romano cambia radicalmente forma, umori e vegetazioni.
Tra le località da visitare, immerse nella natura e dal passato storico, c’è il comune di Passoscuro. Paese di tremila abitanti, amato dai romani meno mondani oltre che da Federico Fellini che qui girò il finale de La Dolce Vita, Passoscuro è un luogo dall’identità definita soprattutto grazie al fondale ricco di preziose sorprese. In particolare, i bassi fondali dalla sabbia fine e la corrente, che non si infuria mai troppo con i bagnanti, trasformano il luogo in un esempio prezioso di ambiente bio-diversamente ricco.
Regina locale è la tellina romana, variante della tellina mediterranea, mollusco dal sapore addolcito rispetto alle varianti continentali che deve le specifiche caratteristiche organolettiche al particolare ecosistema. Come spiega Francesca Rocchi, vicepresidentessa di Slow Food Italia, è l’originale granulometria della sabbia, alimentata anche dai sedimenti delle acque del Tevere, a caratterizzare il fondale tirrenico e a renderlo il luogo di sviluppo privilegiato della celebre tellina.
Grazie al clima mite ed al fondale particolarmente accogliente, la tellina cresce in forma più piccola rispetto alla variante tradizionale, esaltando le proprietà meno saline e più armoniose al palato. Per questo motivo dal 2009, la località è diventata un Presidio vero e proprio che cerca di proteggere l’ecosistema dai rischi del ripascimento della spiaggia e dall’inquinamento eccessivo. Questi fattori, uniti alla cementificazione eccessiva, allo sfruttamento delle coste e all’importazione di grosse quantità di sabbia provenienti da altre zone, minacciano l’habitat prezioso del fondale, la cui intrinseca specificità, è patrimonio ambientale bisognoso di urgenti salvaguardie.
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Regina locale è la tellina romana, variante della tellina mediterranea, mollusco dal sapore addolcito rispetto alle varianti continentali che deve le specifiche caratteristiche organolettiche al particolare ecosistema. Come spiega Francesca Rocchi, vicepresidentessa di Slow Food Italia, è l’originale granulometria della sabbia, alimentata anche dai sedimenti delle acque del Tevere, a caratterizzare il fondale tirrenico e a renderlo il luogo di sviluppo privilegiato della celebre tellina.
Grazie al clima mite ed al fondale particolarmente accogliente, la tellina cresce in forma più piccola rispetto alla variante tradizionale, esaltando le proprietà meno saline e più armoniose al palato. Per questo motivo dal 2009, la località è diventata un Presidio vero e proprio che cerca di proteggere l’ecosistema dai rischi del ripascimento della spiaggia e dall’inquinamento eccessivo. Questi fattori, uniti alla cementificazione eccessiva, allo sfruttamento delle coste e all’importazione di grosse quantità di sabbia provenienti da altre zone, minacciano l’habitat prezioso del fondale, la cui intrinseca specificità, è patrimonio ambientale bisognoso di urgenti salvaguardie.
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