Uno scrigno umido di biodiversità nel cuore del territorio italiano, che può contare la presenza di una vasta avifauna meta di birdwatching intenso per appassionati della disciplina e semplici curiosi.
Siamo sulle rive del Delta del Po, al confine orientale della Pianura Padana, luogo di importante valore naturalistico perché ospita una varietà unica di batteri, piante e animali. Visto dal di fuori poi, il Delta è un reticolo di strade acquifere, ognuna con una sua propria affascinante storia.
I rami attivi principali che sboccano in Adriatico sul versante polesano sono quindi sei: Il Po di Goro, il più a sud, che si pone a confine con la provincia di Ferrara. Verso nord, si trovano invece le foci del Po di Gnocca o Donzella, ed ancora quelle del Po delle Tolle, del Po di Pila, del Po di Maistra e del Po di Levante. A esse si aggiungono le due bocche di Scirocco e Tramontana. Particolarità dell'area è poi il rimescolamento tra l’acqua dolce e quella salata; un fenomeno, tra gli altri che interessano la zona, che ha meritato una particolare protezione da parte dell’Unione Europea.
Infatti, attraverso il progetto Life, esso contribuisce a salvaguardare le lagune in seno al Delta, insieme alle sue specie protette. Tra queste, alcuni volatili rappresentano il target identificativo della zona e simbolo di una peculiarità naturale tutta da preservare.
Siamo sulle rive del Delta del Po, al confine orientale della Pianura Padana, luogo di importante valore naturalistico perché ospita una varietà unica di batteri, piante e animali. Visto dal di fuori poi, il Delta è un reticolo di strade acquifere, ognuna con una sua propria affascinante storia.
I rami attivi principali che sboccano in Adriatico sul versante polesano sono quindi sei: Il Po di Goro, il più a sud, che si pone a confine con la provincia di Ferrara. Verso nord, si trovano invece le foci del Po di Gnocca o Donzella, ed ancora quelle del Po delle Tolle, del Po di Pila, del Po di Maistra e del Po di Levante. A esse si aggiungono le due bocche di Scirocco e Tramontana. Particolarità dell'area è poi il rimescolamento tra l’acqua dolce e quella salata; un fenomeno, tra gli altri che interessano la zona, che ha meritato una particolare protezione da parte dell’Unione Europea.
Infatti, attraverso il progetto Life, esso contribuisce a salvaguardare le lagune in seno al Delta, insieme alle sue specie protette. Tra queste, alcuni volatili rappresentano il target identificativo della zona e simbolo di una peculiarità naturale tutta da preservare.
Fra di essi si ricordano il beccapesci, il fratino, l'avocetta, il fraticello, la sterna comune e quella zampenere, il gabbiano roseo, il gabbiano corallino e il martin pescatore. Per quest’ultima varietà di volatile, che in Italia è presente in maniera stanziale rispetto al resto dell’Europa e del mondo, e conta una presenza di circa 4.000/12.000 coppie, ha nelle zone umide del Delta, la propria naturale casa.
Altro ospite gradito è invece il beccapesci. Esso, installatosi nelle Valli di Comacchio alla fine degli anni Settanta, poteva contare intorno agli anni Novanta su una popolazione della specie di 500 coppie, toccando il tetto delle 900 negli anni successivi. Tuttavia, in anni più recenti, il popolamento del Delta del Po emiliano-romagnolo ha subito un calo, attestandosi oggi tra le 160 e le 300 coppie. Un motivo in più per continuare i lavori di salvaguardia di tale importante area naturale.
Altro ospite gradito è invece il beccapesci. Esso, installatosi nelle Valli di Comacchio alla fine degli anni Settanta, poteva contare intorno agli anni Novanta su una popolazione della specie di 500 coppie, toccando il tetto delle 900 negli anni successivi. Tuttavia, in anni più recenti, il popolamento del Delta del Po emiliano-romagnolo ha subito un calo, attestandosi oggi tra le 160 e le 300 coppie. Un motivo in più per continuare i lavori di salvaguardia di tale importante area naturale.