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Comacchio e le sue valli

Comacchio e le sue Valli

Le Valli di Comacchio rifulgono nell'area naturalistica nota con il nome di Parco Regionale del Delta del Po.

Valli di Comacchio
©Emilia Romagna Turismo/Stefano Rambelli
Le Valli di Comacchio sono le preziose gemme ferraresi che rifulgono in quell’importante area naturalistica dell’Emilia Romagna nota con il nome di Parco Regionale del Delta del Po. I 52 mila ettari del Parco, inserito nel 1999 nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, sono il regno dell’avifauna, con oltre 1000 specie vegetali e 300 varietà di uccelli. Il che spiega come questo paradiso sia diventato la location dell’evento più importante in Italia dedicato al birdwatching: l’International Po Delta Birdwatching Fair, che si svolge in primavera con la maggior parte degli eventi concentrati a Comacchio.

Le Valli, museo a cielo aperto noto come “Museo delle Valli”,  sono un mondo sospeso nell’acqua, uno dei più importanti complessi lagunari esistenti in Italia, da qui l’appellativo di “piccola Venezia”. Un mondo di acque, casoni, tabarre, caverne e barche di pescatori,  che è possibile visitare a piedi lungo sentieri attrezzati, per via valliva in motonave, o lungo itinerari in bicicletta. I casoni da pesca punteggiano il panorama delle Valli, rendendo inconfondibile la zona detta località Foce. Questi emblemi dello stile di vita dei pescatori sono oggi anch’essi piccoli musei, alcuni visitabili.

Comacchio è il centro storico più originale e affascinante del Delta del Po. La sua storia è legata inscindibilmente alla fioritura di attività quali la pesca, la vallicoltura, la lavorazione della canna e la produzione del sale, ancora oggi molto sviluppate. Simbolo della città è il ponte Trepponti a cui si aggiungono altri monumenti importanti come la attedrale di San cassiano, il Portico dei Cappuccini e l’antico Santuario di Santa Maria in Aula Regia.

Poco distante da Comacchio si trova il già citato Museo delle Valli, una vasta zona aperta visitabile a piedi, in bicicletta oppure in barca. Quest’ultimo mezzo è certo il più originale per intraprendere un suggestivo itinerario tra terra e acqua, gli elementi che contraddistinguono nettamente il territorio delle Valli.

Il percorso consente una full immersion nel mondo avifaunistico della zona, con annessi e connessi: dai “lavorieri” per la cattura dell’anguilla ai “casoni” da pesca del Seicento, restaurati e trasformati in musei. Proseguendo per l’Argine Agosta si gode di una straordinaria vista delle valli che, da queste parti, hanno una intensità molto vicina a quella del mare. Sulla carraia bianca che corre sopra l’argine, poi, è possibile scorgere la lunga penisola di Boscoforte – un’area naturalistica di vitale importanza, chiusa al pubblico – e la Valle di Magnavacca da un lato; dall’altro lato si ha la vista sul fiume Reno.





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