Cascate dell'Aniene tra boschi e antiche rovine

Cosa c'è di più speciale di un luogo dalla natura prorompente che regala scenari mozzafiato? Un luogo in cui tutto questo si fonde indissolubilmente con l'arte e la storia, svelando vestigia di un passato lontanissimo immerse in un contesto naturalistico lussureggiante. E' ciò che avviene a Tivoli all'interno dello splendido parco di Villa Gregoriana, voluto da Papa Gregorio XVI nella prima metà dell'Ottocento. La bellezza del luogo, le numerose testimonianze archeologiche che custodisce, i sentieri immersi nella natura resero la Villa una tappa obbligata del Grand Tour ottocentesco ispirando scrittori e poeti che la visitarono. Tra le opere promosse da Papa Gregorio XVI che fecero di questo parco un luogo idilliaco si distingue l'autentico capolavoro di ingegneria idraulica che, con lo scopo di limitare le frequenti esondazioni del fiume Aniene, diede vita alla meravigliosa cascata che domina il paesaggio. 

La Cascata Grande, frutto dell'ingegnoso sistema di canalizzazione delle acque in un doppio traforo scavato nel monte Catillo, con il suo salto di ben 120 metri, è, per imponenza, la seconda in Italia di questa tipologia dopo quella della Marmore. Il fiume Aniene, prima di tuffarsi per oltre cento metri, scorre vivace insinuandosi nel folto di un fitto bosco ricco di alberi secolari e cunicoli scavati dall'acqua. La natura, qui, è meravigliosa, sorprendente e spiazzante, tanto da aver ispirato paesaggisti come Claude Lorrain e Poussin e poeti come Thomas Gray. Il fiume inghiottito dalle rocce irrompe incalzando fino al salto regalando un colpo d'occhio unico. Percorrendo gli splendidi sentieri che attraversano il parco, resi nuovamente percorribili nel 2005 dalla FAI che strappò il sito dallo stato di abbandono in cui versava dal secondo dopoguerra, si scoprono cavità naturali celate nella vegetazione rigogliosa oltre che preziose vestigia di differenti stili ed epoche.

Sono proprio gli scavi archeologici, infatti, a rendere realmente unico questo parco alle porte della capitale. All'interno di Villa Gregoriana, difatti, sono custoditi autentici tesori, tutti osservabili da vicino esplorando il parco. Magnifici i resti della Villa del console romano Manlio Vopisco, dimora sontuosa celebrata anche da Stazio, così come gli antichi templi romani sull'acropoli tra i quali spicca quello di Vesta.

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