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Dolomiti: lago di Carezza

Carezza: il lago dell'arcobaleno

Una poetica leggenda illustra la genesi del Lago di Carezza, conosciuto anche come il "lago dell'arcobaleno", specchio d'acqua incastonato tra l'austera catena delle Dolomiti più classiche. Viaggio in Alto Adige, nel cuore del Rosengarten-Latemar.

Rosengarten
©Consorzio Turistico Rosengarten-Latemar
Il Lago di Carezza possiede una suggestiva peculiarità: nelle sue acque si vedono riflessi tutte le sfumature dei colori dell\'iride, a differenza degli altri laghi montani che normalmente limitano le proprie tinte all’azzurro o al verde. Questa meraviglia ottica non è solo frutto del potere della natura ma anche della potenza arcaica di un sortilegio. Leggenda vuole, infatti, che lo stregone del Latemar si innamorasse della bellissima Ondina, la ninfa che ne abitava le acque, tentando più volte di rapirla. Così un giorno fece apparire nel lago di Carezza un bellissimo arcobaleno con lo scopo di attrarre l\'amata. Ma quando l\'Ondina uscì dalle acque spinta dalla curiosità e attratta dalla bellezza della visone, vide lo stregone e fuggì spaventata. Il mago fu preso allora da un tale furore per l\'ennesimo fallimento che prese l\'arcobaleno e lo gettò in mille pezzi nel lago. E da quel giorno le sue acque rispecchiano tutti i colori dell\'iride. Seducente non è solo la leggenda che ruota intorno al lago, quanto l’attraente cornice che lo accoglie come in una scenografia fiabesca. Le maestose conifere che si frappongono tra le rocce riflesse sulle sue acque e le guglie ‘gotiche’ del Latemar, rappresentano non solo la più famosa visione incantata delle Dolomiti ma anche un grande classico del turismo. Un’icona della zona, che è divenuta nel tempo paradigma di un paesaggio. In particolare in quest’inizio estate: dopo una stagione finalmente nevosa, il laghetto alpino, situato a 1520 m di quota, torna al fascino antico con l’acqua abbondante e limpida che, nei mesi invernali, si congela completamente. Immergendosi lo scenario delle montagne circostanti crea una cornice indimenticabile, i pesci si avvicinano senza timore ed è possibile osservarli con tutta tranquillità. Il Lago di Carezza si trova dopo Nova Levante, sulla destra lungo la strada che sale al passo Costalunga. Attorno alle sue rive si sviluppa la foresta di Carezza, collegata alla foresta demaniale del Latemar, dove le piante sono alte fino a 50 metri. Le migliori si sviluppano lentamente e regolarmente, per i pochi mesi dell’estate, formando in questo modo cerchi di accrescimento perfettamente uguali e poco distanziati tra loro. Sono queste le rarissime piante dalle quali si ottiene il legno \'di risonanza\', ottimale per la costruzione di strumenti musicali. La preziosa foresta è tutta da esplorare grazie ai sentieri che partono da Carezza e che, a loro volta, si immettono in un famoso tracciato: il n. 20, che conduce nel \'Labirinto\', affascinante zona di bizzarri massi rievocata da Agatha Christie nel suo \"Poirot e i quattro\". Per scoprire più da vicino le pareti del Latemar, il punto di accesso ideale è però Obereggen. Un tracciato un po’ faticoso, il n. 18, sale alla Forcella dei Camosci. Da qui ci sono numerose possibilità verso il versante trentino del Latemar, sul quale i più esperti possono cimentarsi in una lunga traversata alpinistica.
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