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Bracciano, a spasso nel Giardino di San Liberato

Alberi pluricentenari e rose a profusione si affacciano sul lago laziale

san liberato bracciano
Courtesy of ©facebook.com/sanliberatomatrimoni
Tenuta di San Liberato
Ci sono voluti dieci anni per realizzare quello che per il conte Donato Sanminiatelli e sua moglie Maria Odescalchi era il sogno di una vita: la realizzazione di un vero e proprio paradiso botanico da condividere con gli amanti dei giardini. Per farlo si sono avvalasi dell'aiuto prezioso del noto botanico e paesaggista Russel Page il quale, nel 1964, rimase incantato dal fascino e dalla bellezza di San Liberato, a Bracciano, al punto da non poter rifiutare l'incarico e da decidere di trasformare quel luogo dalle atmosfere magiche in un parco botanico che custodisse preziose piante provenienti da ogni angolo del globo.

Affacciata sulle acque del bel lago di Bracciano, l'incantevole chiesa di San Liberato e il suo campanile del Mille, vegliati da un fico e da un cipresso pluricentenari, regalano suggestioni uniche. Immerso nel folto di un secolare bosco di castagni in un continuo succedersi di scenografici giochi di luci ed ombre, il sito è incorniciato da un parco meraviglioso adornato da tesori botanici di rara bellezza. Ed è proprio questo grande giardino a fare da sfondo a lunghe passeggiate in mezzo alla natura in un luogo su cui ha messo la sua "firma" il grande paesaggista inglese, che ha dato vita ad un piccolo angolo di paradiso.

Dona emozioni uniche il passaggio attraverso il ricco roseto che, in un trionfo di fioriture variopinte delle varietà più differenti, crea uno spettacolare tunnel di mille colori interrotto soltanto da una pittoresca fontana in pietra sulla quale saltellano le rane e ondeggiano splendide ninfee. A questi scorci di elevato impatto visivo ed emotivo si alternano siti di grande valore naturalistico ed estetitco che fanno di questo giardino botanico un luogo in grado di conquistare chiunque, dagi esperti di botanica ai visitatori in cerca di un angolo di pace e tranquillità.

L'intero parco è, infatti, un autentico trionfo di piante ed alberi di sorprendente bellezza e che permettono di fare un vero e proprio giro del mondo tra i tesori naturalistici provenienti da ogni parte del pianeta che spaziano dagli aceri canadesi ai ciliegi giapponesi, sino alle canfore, ai liquidambar e alle parrotie persiche. Da non perdere il settore del giardino dedicato alle acidofile, così come le preziose camelie da collezione, i rododendri, le profumate Choysia ternata e gli affascinanti bambù neri.

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