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Antiche civiltà immaginarie al Labirinto della Masone

Il labirinto in bambú accoglie un'esposizione speciale ispirata alla Pangea

Labirinto Franco Maria Ricci<br>
courtesy of www.francomariaricci.it press office
Veduta aerea del Labirinto della Masone
Sette ettari di verdissimo bambù che incorniciano un dedalo di sentieri dalle suggestioni visionarie. Un monumentale edificio che custodisce arte, cultura e letteratura e una piramide che racchiude un un tempio colmo di fede e misticismo. Così potrebbe essere riassunta in poche parole l'essenza del Labirinto della Masone a Fontanellato, pittoresco borgo della provincia di Parma. Si tratta di un immenso labirinto formato da piante di bambù, attualmente il più grande al mondo nato, in un certo senso, da un sogno, quello del collezionista, designer ed editore Franco Maria Ricci che, circa vent'anni fa, pensò per la prima volta a questo magnifico dedalo verdeggiante che nel 2015 è diventato, finalmente, un luogo reale.

E proprio in questa cornice dal fascino surreale, fino al 10 giugno sarà possibile visitare il Museo di Pangea. Le Civiltà di Immaginarie di Marco Barina, un'esposizione a metà strada tra realtà e fantasia che si ispira alla storia del nostro pianeta ed in particolare al supercontinente Pangea che 180 milioni di anni fa si separò generando i continenti Laurasia e Gondwana, progenitori diretti di Africa, Asia, Europa, Oceania, Antartide. La mostra espone interessanti manufatti di civiltà immaginarie realizzati, nel corso degli ultimi dieci anni, da Marco Barina. L'artista romano, attingendo dalla storia del mondo, ha immaginato culture antiche dando forma a quelle che avrebbero potuto essere le loro espressioni artistiche, rituali e religiose.

Ogni sala si sofferma su alcune  specifiche peculiarità, ma in ognuna si può riconoscere il linguaggio dell'artista che si basa su alcuni elementi guida che ricorrono in tutta la produzione artistica: totem, idoli, urne cinerarie, maschere, feticci in alcuni dei quali si possono individuare influenze provenienti dalle "civiltà superiori" ma tutti reinterpretati in chiave tribale. Un'esperienza ricca di fascino, dunque, ma anche un modo muovo ed insolito di vivere il magnifico Labirinto della Masone che, con le creazioni di Marco Barina, si ammanta di atmosfere ancora più misteriose ed intriganti. Chi desidera scoprirle potrà visitare il Museo di Pangea tutti i giorni, martedì escluso, dalle 10.30 alle 19.00 fino al 10 giugno.

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