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Italia Oli Dop: Emilia Romagna Colline di Romagna

Il gusto leggero delle colline romagnole

VIE DELL'OLIO - E' uno dei prodotti di punta dell'agricoltura emiliano-romagnola che va ad arricchire la già folta pattuglia di prodotti Dop: ecco l'olio consigliato nella dieta dei neonati

Borgo di Montefiore
©Wikipedia
LE VIE DELL’OLIO SU TURISMO.IT

E’ uno dei fiori all’occhiello dell’agricoltura emiliano romagnola, conta per l’80% della produzione olearia regionale e ha ricevuto già nel 2003 il riconoscimento ufficiale di tipicità dell’Unione Europea, allargando così la folta pattuglia di prodotti DOP e IGP che caratterizzano la regione: stiamo parlando dell’olio Colline di Romagna. Si tratta di un olio molto digeribile e non ha controindicazioni,  per questo è consigliato anche nella dieta dei neonati.

LA TRADIZIONE. Nei territori collinari della provincia di Rimini, a ridosso dell’area costiera che si estende fino alla provincia di Forli-Cesena l’olivo rappresenta l’unica coltura arborea possibile insieme alla viticoltura, diventando anche un elemento importante del paesaggio rurale. Le prime tracce sulla coltivazione dell'olivo nel territorio collinare romagnolo risalgono all'età Villanoviana e, a partire dal Medioevo fino all'inizio del Novecento si moltiplicano le fonti archivistiche, ecclesiastiche e notarili che attestano l'importanza dell'olio d'oliva nell'economia rurale della Romagna.

LA DENOMINAZIONE. L’Unione Europea nel 2003 ha riconosciuto formalmente la tipicità dell’Olio Extravergine di Oliva del territorio compreso nella Provincia di Rimini, approvando la Denominazione di origine Protetta “Colline di Romagna”.

LE CARATTERISTICHE. Si presenta con l’odore fruttato e tenue, talvolta intenso, il colore giallo con forti riflessi verdognoli, il sapore di media dolcezza e di acidità molto bassa con una lieve sensazione di amaro o piccante. E’ ottenuto dalle varietà di olive Correggiolo per un minimo del 60% e Leccino nella misura massima del 40%: eventualmente si possono aggiungere le cultivar Pendolino, Moraiolo e Rossina, in misura massima del 10%. La raccolta delle olive avviene tra il 20 ottobre e il 15 dicembre. Per ottenere un prodotto valido, è fondamentale che l’intervallo tra la raccolta e la spremitura delle olive non superi le 24 ore. Le olive devono essere sottoposte a defogliazione e lavaggio con acqua potabile prima di essere avviate alla trasformazione, ed è vietato ogni altro tipo di trattamento.

IL TERRITORIO. Il territorio di produzione è quello della Provincia di Rimini e comprende interamente i comuni di Coriano, Gemmano, Mondaino, Monte Colombo, Montefiore Conca, Montegrifolfo, Montescudo, Morciano di Romagna, Poggio Berni, Saludecio, San Giovanni in Marignano, San Clemente, Torriana, Verucchio e in parte Misano Adriatico, Riccione, Rimini, e Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini e interamente Borghi, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Civitella di Romagna, Dovadola, Meldola, Mercato Saraceno, Montiano, Predappio, Rocca San Casciano, Roncofreddo, Sogliano al Rubicone e parte di Bertinoro, Cesena, Forlì, Forlimpopoli, Longiano e Savignano sul Rubicone, limitatamente al territorio posto a monte della s.s. n. 9 Emilia, in provincia di Forlì-Cesena.

LA PRODUZIONE. L'entroterra riminese vanta un patrimonio olivicolo di 375 mila piante che producono ongi anno circa 30 mila quintali di olive, pari alla metà dell'olio extravergine d'oliva prodotto in tutta la regione Emilia Romagna. Il Colline di Romagna DOP è presente sul mercato tutto l'anno. la produzione massima di olive per ettareo è fissata in kg 7.000 nel caso di oliveti specializzati e in kg 60 per pianta nel caso di piante sparse. Deve essere immesso al consumo in recipienti preconfezionati, ermeticamente chiusi, idonei dal punto di vista alimentare. Si può acquistare negli oleifici che fanno vendita diretta al pubblico e nelle aziende agricole ed agrituristiche che lo mettono a disposizione insieme con altri prodotti locali della fattoria.

LA CULTURA. La notevole diffusione dell'olivo nell'area del riminese si perde nella notte dei tempi e trova una testimonianza nella diffusa presenza di molini da olio e di scorte esistenti nei castelli di Montefiore, Coriano, Verucchio, Montecolombo, Saludecio e Montegridolfo.

LA CUCINA.
Le note aromatiche presenti fanno prediligere l'uso di quest'olio su piatti di una certa consistenza tipici della gastronomia locale, tra cui grigliate di carne, ricette a base di pesce, insalatine selvatiche, verdure bollite, legumi e primi piatti. E’ adatto su insalate piuttosto ricche e per aggiunte a crudo su zuppe di ceci e fagioli ed è utilizzato per preparare maionese, vellutate, besciamella, purea di patate, biscotti, torte lievitate e per friggere frutta, dolci e omelette.

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