P { margin-bottom: 0.21cm; } LE VIE DEI FORMAGGI DOP DI TURISMO.IT
E'
probabilmente il più antico formaggio del Piemonte e la diffusione
su tutto il suo territorio lo rende un vero e proprio simbolo
dell'enogastronomia dell'intera regione. La Toma Piemontese è nata
povera ma in poco tempo ha contribuito a rendere ancora più ricca la
tradizione locale.
LA
TRADIZIONE Indissolubilmente
legata alle montagne e ai loro verdi pascoli, dove è nata secoli or
sono, la Toma Piemontese è probabilmente il formaggio più antico
della regione. La sua diffusione nelle aree pedemontane, infatti,
vanta testimonianze risalenti all'XI secolo, quando il consumo di questo
tipo di prodotti caseari era diffuso specialmente tra i ceti più
popolari della società. A causa del sapore particolarmente piccante
della loro pasta, infatti, le famiglie ne consumavano poco alla
volta, facendo durare un forma per molto tempo, e potevano
evitare l'utilizzo di sale e spezie quando aggiungevano il formaggio
alle loro pietanze. Nel corso dei secoli, grazie anche all'attività
dei margari, la lavorazione di prodotti del tipo della Toma
Piemontese raggiunse anche le zone pianeggianti e, con il suo sapore
caratteristico, riuscì a conquistare anche gli strati più
aristocratici della popolazione. Si diffuse così sul territorio
dell'intera regione, giustificando l'utilizzo dell'aggettivo
Piemontese abbinato al nome Toma che, per molto tempo, è stato
utilizzato con riferimento a formaggi simili ma differenti tra loro, prodotti in
aree circoscritte del territorio regionale.
LA
DENOMINAZIONE Il
riconoscimento della DOP tutela la Toma Piemontese sin dal 1996 e fa
rieferimento a tutte le forme confezionate sul territorio
delle province di Torino, Cuneo, Novara, Vercelli, Verbania e Biella
ed in alcuni comuni delle province di Asti e Alessandria. Per poterle
distinguere, al momento dell'immissione sul mercato vengono dotate di
un contrassegno che riporta l'indicazione della provenienza
geografica, la denominazione, il logo del prodotto (raffigurante la
scritta Toma Piemontese, la cui T di Toma rappresenta la testa
stilizzata di una vacca), il marchio comunitario e il numero dello
stabilimento produttivo.
LE
CARATTERISTICHE
Si tratta di un formaggio ottenuto da latte vaccino proveniente da
due mungiture, prodotto in due varianti: quella semigrassa, a pasta
semidura, a base di latte parzialmente scremato, e quella grassa, a
pasta morbida, a base di latte intero. La stagionatura, che ha una
durata minima di 60 giorni per le forme di peso superiore ai 6
chilogrammi e di 15 giorni per le forme più leggere, avviene
all'interno di tipiche grotte o in locali simili a cantine con circa
l'85% di umidità e temperatura compresa tra i 6 e i 10 gradi. Si
presenta in forme cilindriche con facce piane del diametro di 15-35
centimetri e scalzo di 6-12 centimetri di altezza, il cui peso varia
tra gli 1,8 e i 6 chilogrammi. Il tipo grasso, prodotto con latte
intero, ha una crosta elastica e liscia di colore paglierino tendente
al bruno rossiccio con il protrarsi della stagionatura. La pasta, di
colore giallo paglierino con occhiatura fitta e di piccole
dimensioni, ha un sapore dolce e gradevole, un aroma delicato ed un
consistenza morbida. La variante semigrassa, invece, prodotta con
latte parzialmente scremato, si presenta avvolta da una crosta di
colore variabile tra il paglierino carico e il bruno rossiccio in
base al grado di stagionatura. Al taglio, la pasta, di consistenza
semidura, ha una colorazione tendente al bianco paglierino e
occhiatura piccola e diffusa. Il sapore, intenso ed armonico, si
accompagna ad un aroma caratteristico che tende a diventare più
fragrante con il protrarsi della stagionatura. Per non far perdere al
formaggio le sue migliori qualità, bisogna conservarlo nello
scomparto meno freddo del frigorifero in contenitori per alimenti ed
avvolto dall'incarto di acquisto.
LA
PRODUZIONE
Ogni anno vengono confezionate circa 1.000 tonnellate di Toma
Piemontese con una maggiore concentrazione di produttori nella
provincia di Torino e di Cuneo. Le forme di pezzatura grande sono le
più diffuse, seguite da quelle più piccole.
IL
TERRITORIO Il
Piemonte è una di quelle regioni che non annoiano mai, grazie
all'incredibile varietà di attrazioni e possibilità che offre ad ogni
tipologia di viaggiatore. Un itinerario che permetta di scoprire
questa terra dal fascino multisfaccettato non può che partire da
Torino, suggestivo capoluogo e città dalle mille bellezze. Da non
perdere gli eleganti palazzi, e i numerosi musei, primi su tutti
quello Egizio, il più importante al mondo dopo quello de Il Cairo, e
la Pinacoteca Agnelli al Lingotto. Bellissima anche la settecentesca
Basilica di Superga ed il Parco del Valentino, sulle rive del Po. E
per una pausa ricca di storia, gusto e tradizione, l'appuntamento è
alla rinomata caffetteria Bicerin dove provare l'autentica bevanda
subalpina a base di caffè, cioccolato, e crema di latte che porta il
suo nome. Lasciata Torino si può partire alla volta della Via
Francigena e fermarsi alla Sacra di San Michele, uno dei simboli
religiosi, e non solo, dell'intera regione che domina il paesaggio
dall'alto della rocca di pietra su cui è abbarbicata. Poco lontano,
il lago di Avigliana regala piacevoli ore di relax. Per immergersi
nelle atmosfere regali di una grande reggia, la meta da non perdere è
la reggia di Venaria, la grande residenza dei Savoia recentemente
riportata all'originario splendore a seguito di un'imponente opera di
restauro. Un
viaggio in Piemonte dovrebbe sempre includere una gita tra le colline
delle Langhe, dove visitare antichi borghi pittoreschi ed alcune
località che rappresentano le punte di diamante della tradizione
enogastronomica regionale e nazionale. Prima su tutte Alba, patria
del tartufo e circondata da colorati vigneti ricchi di uve delle
varietà più disparate. Non bisogna allontanarsi molto per scoprire
il maestoso Castello di Grinzane Cavour che ospita al proprio interno
l'Enoteca Regionale Piemontese e il Museo delle Langhe. A conclusione
di un lungo itinerario tutto piemontese, non può mancare una visita
al Lago Maggiore dagli scenari mozzafiato da gustare dalle rive o
direttamente a bordo di un battello che solca le sue acque approdando
alle bellissime Isole Borromee.
LA
CULTURA
La Toma Piemontese è diffusa su buona parte del territorio della
regione. Ma c'è una zona che vanta una tale ricchezza di prodotti
tipici che visitarla significa fare un vero tuffo nell'enogastronomia
d'eccellenza italiana godendo, al contempo, di paesaggi pittoreschi e rigogliosi in cui morbide colline scivolano dolcemente sino a valli
verdeggianti. Si tratta delle Langhe e del Roero, terra di vini,
formaggi, fragranti nocciole e pregiati tartufi. Ad Alba, dominata da
torri medievali di grande fascino, tutto parla di storia e di gusto.
Il tartufo qui è di casa e può essere cercato anche dai visitatori
grazie alle escursioni organizzate che simulano la “cerca del
tartufo” con l'accompagnamento di esperti e dei loro cani da
“trifula”. Si può far sciogliere in bocca dell'ottimo cioccolato
mentre si passeggia per le vie del centro e mentre ci si sposta,
magari, verso Pollenzo, sede dell'unica Università Europea di
Scienze gastronomiche, oppure verso Cherasco, nota come “la porta
del Roero”. Ma un vero itinerario tra i sapori delle Langhe non
può non far tappa a Barolo, patria dell'omonimo vino o a Dogliani,
dove si produce un ottimo Dolcetto da sorseggiare mentre si osservano
le vestigia delle antiche fortificazioni medievali. Merita una visita
anche la caratteristica Murazzano, dove si può assaggiare l'ottimo
formaggio locale, anch'esso insignito della prestigiosa DOP,
all'ombra della maestosa torre che domina il paesaggio.
IN
CUCINA Si
adatta ad essere impiegata in numerose preparazioni, sia che si
tratti di primi piatti che di secondi. Ideale per mantecare risotti e
realizzare sfiziosi ripieni, nelle degustazioni si lega gradevolmente
a noci e nocciole con le quali viene consumata al naturale. Si sposa
con vini come il Barolo, il Carema ed il Cabernet dei Colli Euganei
e, nel caso di forme giovani, anche a vini bianchi leggeri.
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