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La Valle del Belice a pasta filata

FORMAGGI DOP - E' l'unico formaggio di pecora DOP a pasta filata. La Vastedda è una vera rarità che porta in tavola tutto il gusto della splendida valle siciliana

Vastedda
©www.taccuinistorici.it
LE VIE DEI FORMAGGI DOP DI TURISMO.IT   

E' l'unico formaggio di pecora DOP a pasta filata. Basterebbe questo a renderla speciale, ma la Vastedda è molto di più: è un prodotto d'eccellenza che sprigiona tutti i profumi ed i sapori della Valle del Belice

LA TRADIZIONE La Vastedda della Valle del Belice è un formaggio dalle caratteristiche uniche. E' l'unico formaggio di pecora DOP a pasta filata. La tecnica della filatura, infatti, difficilmente si adatta al latte ovino ed un tipo di lavorazione come questa richiede un elevato livello di abilità e di maestria che soltanto secoli di tradizione permettono di conseguire. Anche la storia di questo prodotto è assai singolare. Da sempre prodotta nella splendida valle siciliana da cui prende il nome la Vastedda nacque come espediente per recuperare i pecorini che presentavano dei difetti. Le forme mal riuscite venivano, infatti, fatte filare a temperature elevate fino ad ottenerne questo formaggio così particolare. Ed è per questo che sono in molti a pensare che il nome Vastedda sia proprio una derivazione del termine dilettale “vasta” che significa, appunto, “guasta”, “andata a male”. Un'altra corrente di pensiero attribuisce, invece, il nome al piatto di rame o ceramica utilizzato per modellare le forme di questo formaggio. Quella che è universalmente riconosciuta, in ogni caso, è l'assoluta eccellenza di questo prodotto che, non ha caso, ha infatti ottenuto il riconoscimento del marchio DOP.

LA DENOMINAZIONE Per potersi fregiare del prestigioso marchio DOP le forme di Vastedda devono essere prodotte esclusivamente con latte di pecore Valle del Belice, una razza autoctona allevata in maniera tradizionale nella zona di origine rappresentata dall'intera Valle del Belice, comprendente alcuni comuni delle province di Palermo, Trapani ed Agrigento. Si riconoscono mediante l'apposizione del logo della denominazione di forma circolare raffigurante, all'interno, un tempio dorico adagiato su due colline e baciato da un sole dal quale si distacca uno spicchio che forma una lettera V.

LE CARATTERISTICHE Si tratta di un formaggio ovino a pasta filata ottenuto utilizzando latte crudo intero di pecore di razza autoctona. E' confezionato in forme che ricordano quella di una focaccia, con facce leggermente convesse del diametro di 15-17 centimetri, scalzo basso e convesso di 3-4 centimetri e peso compreso tra 500 e700 grammi. La superficie esterna, priva di crosta, è liscia e di colore bianco avorio, mentre la sua pasta, bianca e morbida, è liscia e non granulosa, con scarsa occhiatura e trasudazione e con eventuali lievi striature dovute alla filatura artiginale. L'aroma ricorda quello del latte fresco di pecora, dolce e fresco, mentre il sapore bilancia in maniera equilibrata note dolci ed acidule.

LA PRODUZIONE Viene prodotta su scala molto ridotta, basti pensare che negli ultimi anni ne sono stati lavorati poco più di 100 quintali annui certificati, anche se la produzione certificabile stimata ammonta a circa 600 quintali l'anno, equamente ripartiti per la distribuzione in ambito locale, regionale o in altre regioni.

IL TERRITORIO Adagiata tra le province di Trapani, Palermo ed Agrigento e solcata dal fiume da cui prende il nome, la Valle del Belice è un'area archeologica e naturale di grande fascino sul cui territorio, nel corso dei secoli, si sono succedute numerose grandi civiltà, tra cui Greci e Fenici, che hanno lasciato imponenti tracce di sé di cui ancora permangono le vestigia. Non lontano dalla Rocca di Entella, sorge l'omonimo sito archeologico e, con ogni probabilità, gli stessi luoghi hanno ospitato anche il sito del Nakone sulla cui esistenza, però, sono giunte ai giorni nostri soltanto poche testimonianze documentali. La valle vanta, inoltre, numerosi luoghi di interesse naturalistico come il lago artificiale Garcia, ricavato ai piedi della rocca, per risolvere i problemi di approvvigionamento idrico nella zona. Probabilmente, però, la Grotta di Entella rimane l'attrazione più affascinante della valle. Immersa nella Riserva Naturale Integrale Grotta di Entella, sorge all'interno della suggestiva Rocca che con i suoi 573 metri di altitudine sovrasta la confluenza del Belice Sinistro e del Belice Destro. Anche alla foce del fiume è stata istituita un'importante riserva naturale, quella della Foce del Belice e Dune Limitrofe in cui si sono sviluppate una flora ed una fauna molto particolari.

LA CULTURA Uno degli aspetti che più di tutti contraddistingue la Valle del Belice è la sua tradizione gastronomica legata, oltre che al formaggio, anche alla coltivazione dell'olivo. I resti di alcune macine rinvenute sul suo territorio sembrano risalire addirittura al V secolo a.C.. Nel corso dei secoli, poi, si è sviluppato un particolare ecotipo che ha poi originato la cultivar Nocellara del Belice DOP, una delle più famose d'Italia.

IN CUCINA Si consuma fresca e dopo soli tre giorni dalla produzione, al fine di apprezzarne tutte le qualità gustative ed olfattive che la contraddistinguono. Grazie al suo sapore fresco e delicato, si abbina gradevolmente sia con vini bianchi che rossi, riscuotendo ampi consensi con alcuni vini tipici della tradizione siciliana come il Nero d'Avola, il Merlot, il Syrah e il Cerasuolo di Vittoria.

LE FOTO: I SAPORI DELLA VALLE DEL BELICE

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