Ad otto anni dalla sua ultima mostra fotografica a Roma, lo sguardo sulla realtà di Wim Wenders è tornato nella Capitale con gli scatti di Urban Solitude. La mostra, curata da Adriana Rispoli presenta venticinque fotografie in cui il tema del paesaggio urbano, caro all’artista, si intreccia indissolubilmente con quello della memoria. Fra i principali esponenti del Nuovo Cinema Tedesco la prolifica attività di film maker di Wenders è parallela a quella di fotografo che si focalizza principalmente sul tema del paesaggio. La fotografia assume un ruolo fondamentale nella descrizione di atmosfere sospese, nella realizzazione di immagini pregnanti di luoghi desolati o di scenari urbani in cui il tempo è all’opera.
Perché andare
Urban Solitude offre una visione ampia e variegata dello sguardo di Wim Wenders sulla realtà. La fotografia, rigorosamente analogica, è per Wenders strumento per fissare, catturare e preservare una realtà dalla quale l’uomo si sta progressivamente allontanando rapito dalla virtualità dell’epoca contemporanea e favorito dall’utilizzo delle nuove tecnologie digitali. Il corpus di fotografie in mostra rispecchia i filoni principali della ricerca di Wenders: la percezione diretta della realtà nel vedere e nel viaggiare. Immagini sospese che raccontano il passaggio dell’uomo attraverso la sua assenza, la memoria dei luoghi in un silenzioso flusso del tempo.
Da non perdere
Ad un primo nucleo specificamente rivolto all’indagine sugli scenari urbani, in cui è evidente l’influenza dello sguardo di Edward Hopper sulla realtà americana, se ne affianca un altro più recente e forse più intimo. Tratte dalla serie intitolata Places, strange and quite del 2013 queste immagini ben esprimono una personale visione del morendo che cambia. Inoltre le opere esposte sono accompagnate sia da testi che da haiku dell’artista che “immortalano” il suo pensiero al pari delle immagini.
Wim Wenders. Urban Solitude
Fino al 6 luglio 2014
Luogo: Palazzo Incontro, Roma
Info: +39 0632810
Sito: www.fandangoincontro.it