Per tutto il mese di agosto alla Rocca Roveresca di Senigallia sarà aperta al pubblico una mostra antologica dedicata a Maurizio Galimberti, uno dei più importanti fotografi italiani degli ultimi decenni. Considerato il massimo esponente italiano di quella corrente artistica che utilizza la fotografia istantanea per esprimere la propria creatività, Galimberti inizia la propria ricerca per mezzo di una fotocamera a obiettivo rotante, utilizzando una classica pellicola analogica. Con l’arrivo degli anni Ottanta, che eleggono la Polaroid a nuovo metodo d’indagine fotografica, Galimberti decide di fare dell'immagine istantanea "il filo conduttore" della sua intera carriera artistica. Lo stile personale di Galimberti si esprime così nei cosiddetti “mosaici”, immagini che hanno la particolarità di proporre il soggetto fotografato in composizioni realizzate da tante tessere, tutti della stessa dimensione, ma di numero variabile tra un’opera e l’altra.
PERCHE' ANDARE
Il percorso espositivo curato da Denis Curti mette in scena una raccolta di fotografie originali tra le più rappresentative della produzione dell'artista tutte realizzate con il sistema Polaroid. In mostra è possibile ammirare la serie dei Ritratti forse il genere cui Galimberti deve maggiormente la propria notorietà. I soggetti dei suoi scatti sono illustri protagonisti della cultura italiana come Umberto Eco, Lalla Romano, Lucio Dalla, Loredana Bertè ma anche star straniere come Robert Altman. Presenti in mostra anche i “ready made”, ispirati all'opera di Marcel Duchamp. La tecnica duchampiana di prelevare oggetti d’uso quotidiano dal loro contesto per proporli come opere d’arte viene rielaborata in pieno “stile Galimberti”. Non mancano le fotografie di viaggio scattate dall’artista di recente a New York.
DA NON PERDERE
La mostra offre inoltre la possibilità di ammirare l'ultimo lavoro in parte inedito di Galimberti. Si tratta del “Progetto Emilia. Prime Istantanee” in cui l'artista ragiona sul tempo e di conseguenza sulla memoria, e che si inserisce perfettamente nella storia della fotografia italiana: vengono subito alla mente Un Paese del 1955 di Cesare Zavattini e Paul Strand e soprattutto Viaggio in Italia del 1984 di Luigi Ghirri, opere che hanno riaffermato il ruolo dei paesaggi appartenenti all’Italia meno nota, eppure quelli che più di tutti ne ricreano l’identità individuale e collettiva.
MAURIZIO GALIMBERTI Antologica
Fino al 31 agosto 2019
Luogo: Senigallia (AN), Rocca Roveresca
Info: www.roccasenigallia.it