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Padova mostre Veneto Veronese

Padova omaggia Veronese

Dai capolavori patavini alla rivisitazione barocca delle sue scenografiche invenzioni: l’eredità di un grande artista in mostra presso il Museo Civico agli Eremitani

Paolo Veronese
Villaggio Globale International
Paolo Caliari detto il Veronese, Martirio di S.Giustina
Prende le mosse dai capolavori di Paolo Veronese conservati a Padova, riuniti per l’occasione nelle sale dei Musei Civici agli Eremitani, la mostra “Veronese e Padova. L’artista, la committenza e la sua fortuna” che dal 7 settembre 2014 all’11 gennaio 2015 vuole ricordare l’arte del grande maestro. Il percorso espositivo vuole inoltre essere una sorprendente riflessione sul lascito di uno dei maggiori artisti del Cinquecento, che prosegue in un denso excursus tra eredi, emuli e interpreti dello spirito e delle invenzioni veronesiane nel contesto patavino tra il XVI e il XVII secolo: dal fratello Benedetto Caliari e i figli Carletto e Gabriele – gli Heredes Pauli operosi anche a Santa Gustina – a Giovanni Battista Zelotti, Dario Varotari, Lodovico Pozzoserrato e Giovanni Battista Bissoni.
 
Perchè andare 
La mostra curata da Davide Banzato, Giovanna Baldissin Molli ed Elisabetta Gastaldi, presenta circa cinquanta dipinti e una quarantina di stampe che raccontano la vicenda della committenza, una vicenda intensa, che prende avvio verso la metà degli anni ’50 quando Paolo viene chiamato dal Vescovo di Padova Francesco Pisani a realizzare la “Trasfigurazione” (1556) per l’altare del duomo di Montagnana ove il prelato aveva una villa, e in seguito dalla famiglia Contarini, che secondo le fonti possedeva in una delle residenze padovane opere di V eronese. Siamo agli inizi della prima maturità dell’artista che, seppur proveniente dalla terraferma, aveva già raggiunto fama e successo nella Serenissima, dove si era stabilito con la bottega tra il 1554 e il 1555, e aveva già avviato i primi importanti lavori in laguna: a Palazzo Ducale, nella Chiesa di San Sebastiano e per la Libreria marciana. Pochi anni dopo nel 1562, l’abate Placido II da Marostica commissiona al Veronese, per l’Abbazia di Praglia, la Gloria d’Angeli e poco dopo Il Martirio dei SS Primo e Feliciano, due grandi tele centinate poste negli altari ai lati dell’altare maggiore. 
 
Da non perdere
Fra le rarità del percorso espositivo ne ritroviamo due di proprietà dei Musei Civici, ovvero la "Crocefissione" unica opera nota su lavagna di Paolo Veronese, dipinta per i benedettini all’inizio degli anni Ottanta e la "Maddalena e l’angelo" (1582 c.), un incompiuto, un pensiero steso velocemente sulla tela, d’estremo interesse per comprendere la tecnica seguita da Caliari negli ultimi anni. Interessante è poi l’autoritratto che Paolo Veronese inserisce ne "L'Ultima Cena", opera tarda realizzata insieme alla bottega e probabilmente destinata al refettorio del convento dei Cappuccini e  infine "L'Ascensione di Cristo", databile 1575, proveniente dalla Chiesa di San Francesco a Padova. Si tratta di un’opera chiave per l’impianto protobarocco, che avrà un notevole seguito negli esiti successivi di Paolo e della bottega. Accompagnato da un ricco catalogo edito da Skira, il grande evento espositivo di Padova è arricchito da un Itinerario di approfondimento, che includerà la basilica di S. Giustina e la Sala della Carità a Padova, il convento di Praglia, villa Roberti a Brugine, e il castello del Catajo, evidenziando la diffusione dell'arte veronesiana nella decorazione d’interni. 
 
Veronese e Padova L’artista, la committenza e la sua fortuna
Dal 7 settembre 2014 all'11 gennaio 2015 
Luogo: Museo Civico agli Eremitani, Padova
Info: 049 2010010 
Sito: padovacultura.padovanet.it/it/musei/veronese-e-padova
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