E' dedicata al contributo italiano al movimento che ha cambiato la sensibilità e l’immaginario del mondo occidentale nel corso della prima metà dell’Ottocento, la mostra “Romanticismo” visitabile fino al 17 marzo 2019. Curata da Fernando Mazzocca, la mostra è articolata in 21 sezioni di cui 16 alle Gallerie d’Italia e 5 al Museo Poldi Pezzoli che ripercorrono i temi più significativi dell’arte romantica. Le 200 opere selezionate ripercorrono il vivace confronto e dibattito culturale svoltosi tra l’Inghilterra, la Francia e i Paesi del Nord, soprattutto la Germania e l’Impero austriaco, a cui partecipò l’Italia, negli anni che vanno dal Congresso di Vienna alle rivoluzioni che nel 1848 sconvolsero il vecchio continente. Di queste, 42 non sono mai state esposte prima d’ora.
PERCHE' ANDARE
Il percorso espositivo prende avvio con le opere di artisti come Caspar David Friedrich, Giovanni Battista De Gubernatis, Carlo Canella, prima di passare alla natura rappresentata dai paesaggisti piemontesi come Giuseppe Pietro Bagetti, Luigi Baldassarre Reviglio. Fra gli artisti lombardi Luigi Basiletti, Marco Gozzi e Giuseppe Canella, che vengono confrontati con Jean-Baptiste-Camille Corot. Un capitolo della mostra è dedicato allo stupore della notte, alla scoperta dei paesaggi notturni di Giuseppe Pietro Bagetti, Ippolito Caffi, Salvatore Fergola e Joseph Rebell. Presenti anche le scene storiche di Lancelot-Théodore Turpin de Crissé e il Piccio. Non mancano i capolavori di artisti napoletani della cosiddetta Scuola di Posillipo come Gonsalvo Carelli, Raffaelle Carelli, Franz Ludwig Catel, Thedore Duclère, Salvatore Fergola, Giacinto Gigante, C. Wilhelm Gotzloff, Alessandro La Volpe, Antonio Pitloo, Silvester Feodor Scedrin, Gabriele Smargiassi, William Turner, Frans Vervloet.
DA NON PERDERE
Una spettacolare sezione è dedicata alla rivoluzione romantica in scultura: due opere manifesto, divenute subito popolari come simbolo delle aspirazioni risorgimentali, il “Masaniello” di Alessandro Puttinati e lo “Spartaco” di Vincenzo Vela rappresentano i controversi protagonisti di due rivolte di popolo dove era in gioco la libertà, in dialogo con i nudi di Pietro Tenerani e le sculture di Antonio Piatti e Giovanni Dupré. Fra i maggiori protagonisti del Romanticismo italiano, Francesco Hayez e Giuseppe Molteni, vengono messi a confronto in due capolavori che sono la “Meditazione” del primo e la “Schiava dell’Harem” del secondo.
Romanticismo
Fino al 17 marzo 2019
Gallerie d’Italia e Museo Poldi Pezzoli, Milano
Info: 800 167619 - 02 794889