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Balthus, retrospettiva, Basilea

Il controverso Balthus sbarca in Svizzera

Alla Fondation Beyeler prima esaustiva retrospettiva in ambito svizzero tedesco

Balthus 
© Balthus - Photo : Mark Niedermann
Balthus - Passage du Commerce-Saint-André, 1952–1954
Alla Fondation Beyeler di Basilea è possibile visitare fino al prossimo primo gennaio la mostra Balthus, prima esaustiva retrospettiva in ambito svizzero tedesco del contraddittorio artista. Balthus, pseudonimo di Balthasar Klossowski de Rola (1908-2001), segue, infatti, un percorso artistico quasi opposto agli sviluppi e agli esiti delle avanguardie novecentesche. L’eccentrico e controverso pittore fa riferimento a molteplici tradizioni storico-artistiche e precursori che, prendendo le mosse da Piero della Francesca, giungono via via fino a Poussin Füssli, Courbet e Cézanne. Nelle sue opere son ben presenti le suggestioni riconducibili a movimenti artistici moderni quali la Nuova Oggettività e il Surrealismo, nel cui contesto è possibile collocare le messe in scena pittoriche talora provocatorie operate da Balthus e con esse la dimensione recondita della sua arte.
 
PERCHE' ANDARE
 
Curata da Raphaël Bouvier e Michiko Kono, l'esposizione presenta 40 opere dell’artista che coprono un arco cronologico che va dagli anni 1920 agli anni 1990. Fra le opere in mostra segnaliamo “La Rue” del 1933, che raffigura una scena di strada parigina in cui personaggi enigmatici paiono irrigiditi nei loro ruoli e nelle loro posture come su un palcoscenico. E poi ancora  “Les Enfants Blanchard” del 1937, acquistato nel 1941 dall’amico Pablo Picasso e la “Jupe blanche” del 1937, il più bel ritratto della prima moglie Antoinette de Watteville. In mostra anche il monumentale “Passage du Commerce-Saint-André” (1952–1954) che condensa in larga misura il prolungato confronto artistico di Balthus con la visualizzazione della dimensione spazio-temporale in rapporto alla figura e all’oggetto nell’immagine.
 
DA NON PERDERE
 
La mostra è sicuramente destinata ad alimentare discussioni e riflessioni sulle possibilità e le funzioni dell’arte. Infatti l'opera di Balthus è contrassegnata dall’ambivalenza e da una varietà di prospettive che, esulando da bontà e bellezza, contemplano anche aspetti torbidi, anticonvenzionali, irritanti e provocatori, essi pure parte dell’immaginario umano e della realtà dell’umana esistenza. La retrospettiva nasce in collaborazione con il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, uno dei più rinomati musei spagnoli, che ospiterà un adattamento della mostra all’inizio del prossimo anno.
 
BALTHUS
Fino al primo gennaio 2019
Luogo: Fondation Beyeler – Basilea (Svizzera) 
Info: +41 61 645 97 00 
Sito: www.fondationbeyeler.ch
 
 
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