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Ginori, mostra, statue, Firenze

Firenze, Ginori e "La fabbrica della bellezza"

Al Museo Nazionale del Bargello in mostra le statue di porcellana di Ginori

La fabbrica della bellezza
CIVITA
Massimiliano Soldani Benzi - Venere de’ Medici (dall’Antico), 1702
È la prima mostra realizzata in Italia sulle statue di porcellana prodotte a Doccia, e sulle sue fonti quella che fino al primo ottobre 2017 sarà visitabile al Museo Nazionale del Bargello. Fondata nel 1737 dal marchese Carlo Ginori a Doccia, nei pressi di Firenze, la manifattura di porcellana di Sesto Fiorentino, divenuta nel 1896 Richard Ginori, è la più antica in Italia e tuttora funzionante. Il marchese Ginori raccolse sistematicamente le forme presenti nelle botteghe appartenute agli scultori del tardo Rinascimento e del Barocco, servendosene per creare la sua grande scultura in porcellana. Contemporaneamente egli acquistava modelli dagli ateliers degli scultori fiorentini del tempo, o commissionava repliche dalle più celebri statue antiche. Grazie ad una raffinata perizia, nelle fornaci di Doccia furono realizzate monumentali figure di porcellana: sculture eccezionali per tecnica e dimensioni.
 
PERCHÈ ANDARE
 
Curata da Tomaso Montanari e Dimitrios Zikos la mostra “La Fabbrica della Bellezza. La manifattura Ginori e il suo popolo di statue” è articolata in sei sezioni tematiche, in cui si ripercorre la trasformazione di una invenzione scultorea in una porcellana. La prima sezione si apre con la settecentesca “Venere in bronzo”, a grandezza naturale, copia della celeberrima Venere de’ Medici, conservata nella Tribuna degli Uffizi. Segue la sezione dedicata allo straordinario “Tempietto Ginori”, uno dei capolavori di Gasparo Bruschi, donato da Carlo Ginori all’Accademia Etrusca di Cortona. In mostra anche due grandi e complesse Pietà in bronzo e in porcellana, i due gruppi della “Giuditta con la testa di Oloferne””, che costituiscono il quarto nucleo tematico e il prezioso rilievo bronzeo “ad uso di quadro” del Soldani raffigurante il Transito di San Giuseppe” e la cera derivata dal bronzo, dalle collezioni del Bargello, esposti insieme con lo studio preparatorio in terracruda.
 
DA NON PERDERE
 
Fra le opere in mostra merita particolare attenzione il Camino monumentale, opera singolarissima nel suo genere, da attribuire a Gasparo Bruschi, capo modellatore a Doccia, e al quadraturista e scenografo Domenico Stagi. È un trionfo di perizia tecnica e di ricercatezza ornamentale. Nella parte superiore sono affiancate le traduzioni in porcellana di opere di scultori illustri: il bassorilievo ovale con “putti che stillano i fiori”, tratto da un bronzo di Massimiliano Soldani Benzi, e le riduzioni dell’Aurora e del Crepuscolo scolpite da Michelangelo per la tomba di Lorenzo de’ Medici nelle Cappelle Medicee.
 
La fabbrica della bellezza. La manifattura Ginori e il suo popolo di statue
Fino al primo ottobre
Luogo: Museo Nazionale del Bargello, Firenze
Info: 055 238 8606
Sito: www.bargellomusei.beniculturali.it
 
 
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