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Seicento, mostra, Bologna

Da Reni a Pasinelli il Seicento bolognese in mostra

A Casa Saraceni esposte le opere non visibili della Fondazione Carisbo

Francesco Gessi 
www.fondazionecarisbo.it
Francesco Gessi – Allegoria della Pittura
Inaugura oggi nelle sale espositive di Casa Saraceni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, un'importante esposizione sul Seicento bolognese. È la mostra Reni, Guercino, Cantarini, Pasinelli. Il Seicento bolognese nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, che mette in scena opere solitamente non visibili al pubblico. Ricordiamo infatti che se le opere più importanti delle Collezioni Carisbo sono permanentemente esposte nel Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli, altre non meno significative arredano gli uffici di Casa Saraceni, sede della Fondazione, o sono custodite nei caveaux di altre residenze affidate a Genus Bononiae.
 
PERCHE' ANDARE
 
Nel percorso espositivo curato da Angelo Mazza figurano nomi di prima grandezza, come Guido Reni, alla cui ultima attività si deve la “Lucrezia che si appresta al suicidio”, oppure il Guercino con “San Pietro penitente” e Simone Cantarini, allievo ribelle di Guido Reni, con un capolavoro di severo naturalismo quale il sobrio, penetrante “Doppio ritratto di uomo con cappello e donna con rosario” acquisito in un’asta statunitense. In mostra anche opere di Francesco Gessi, Gian Giacomo Sementi e Giovanni Andrea Sirani, padre della celebrata Elisabetta, autrice della “Porzia che si ferisce alla gamba” e del “Ritratto allegorico di Anna Maria Ranuzzi con i figli, nelle vesti della Carità”. Una sezione di dipinti di soggetto religioso vede in esposizione Giovanni Battista Bertusio, allievo e collaboratore di Ludovico Carracci, con “Crocifisso, santa Tecla e il committente della famiglia Pellegrini,” Vincenzo Spisanelli, allievo di Denys Calvaert, con “Deposizione di Cristo nel sepolcro”, Girolamo Negri detto il Boccia con un grande “Ecce Homo” ispirato all’affresco di Ludovico Carracci.
 
DA NON PERDERE
 
Fra gli altri artisti presenti in mostra segnaliamo Lorenzo Pasinelli con il monocromo “Svenimento di Giulia davanti alle vesti insanguinate del marito” e la luminosa tela “Angelica innamorata che incide sull’albero il nome di Medoro”. E poi ancora i ritratti di Bartolomeo Cesi, le scene di vita quotidiana di Giovanni Maria Tamburini e le due tele ovali di Giovan Gioseffo Santi con “Prospettive architettoniche e figure”.
 
Reni, Guercino, Cantarini, Pasinelli. Il Seicento bolognese nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Dal 9 maggio al 13 ottobre 2019
Luogo: Bologna, Casa Saraceni
Info: www.fondazionecarisbo.it
 
 
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